“Il no del Parlamento europeo alle carni clonate rispetta la volontà del mondo agricolo”

“Il Parlamento Europeo ha compiuto una scelta importante vietando la produzione e la commercializzazione di carne, latte e altri prodotti provenienti da capi clonati. Si tratta di un pronunciamento che va a sostenere un modello agricolo di qualità, del benessere animale e della tutela della sicurezza alimentare”. Questo il commento di Susanna Cenni, deputata del Pd, in merito al voto di Strasburgo di ieri, mercoledì 3 settembre, che invita la Commissione europea a presentare proposte volte a vietare la commercializzazione e l’importazione di carni, latte e prodotti derivati da animali clonati.

“E’ un pronunciamento – prosegue Susanna Cenni – che va a sotenere un modello agricolo all’insegna della qualità, del benessere animale e della tutela della sicurezza alimentare. Già nei mesi scorsi il mondo agricolo e tante istituzioni italiane si erano pronunciate esprimendo grande preoccupazione. Buona parte dell’Italia, la Toscana e la Provincia di Siena hanno fatto delle politiche di qualità una priorità a sostegno della zoootecnia, settore che vive ancor oggi le maggiori difficoltà dentro al mondo agricolo, con grandi costi di produzione, con un forte carico di adempimenti burocratici, e, talvolta, anche per i danni causati dai predatori”.

“Nonostante le difficoltà – continua la deputata senese – oggi la Chianina, la Cinta, la Maremmana, vedono riconosciuta una produzione di alta qualità, che comincia ad avere risposte sul mercato, ma con una alta consapevolezza da parte del consumatore circa la sicurezza alimentare. Questi risultati hanno significato costi, fatica, disciplinari rigidi e complessi, politiche di sostegno al miglioramento genetico, che non possono essere raggiunti con scorciatoie, come la clonazione, che tra l’altro non hanno dimostrato scientificamente di evitare rischi e pericoli per la salute. Adesso la decisione vera spetta alla Commissione Europea, che non potrà non tener conto del pronunciamento del Parlamento Europeo. Ritengo utile – conclude Cenni – ogni forma di pressione delle istituzioni e del mondo agricolo, affinchè l’indicazione Parlamentare e la volontà del mondo agricolo vengano rispettate”.

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