Si chiama “Le carte parlano: ricostruire la memoria per progettare il futuro” ed è il titolo della mostra organizzata dall’associazione Archivio Udi di Siena, che si terrà dal 13 al 27 novembre presso i “Magazzini del Sale” di Palazzo Pubblico. Contemporaneamente, sarà messo on line l’archivio in formato digitale proveniente dai circoli Udi della provincia di Siena, che raccoglie documenti e immagini dal 1944 al 1982, consultabile su www.udi.bassnet.it. A chiudere la mostra, è in programma la giornata di confronto e discussione “La memoria è generativa”, che si svolgerà dalle ore 9 alle ore 19 di venerdì 27 novembre, presso Palazzo Patrizi a Siena. Interverrà alla giornata anche Susanna Cenni, con un intervento sul tema “Memoria ed attualità fra donne e politica”.
“A Siena, in una stanza all’ultimo piano di uno storico edificio – racconta Elettra Lorini a “Noi Donne”- in grossi faldoni su scaffali metallici, sono raccolte carte, foto, opuscoli, quaderni che raccontano tante storie: è l’archivio dell’Udi. Un gruppo di donne di diverse generazioni ed esperienze, da circa un anno ha preso ad interrogarsi sul presente e sulle prospettive delle donne nel nostro Paese proprio attraverso il confronto con queste carte. Oggi dal loro lavoro scaturiscono una mostra e un convegno, che chiamano altre ed altri a dialogare con la storia delle donne e con i loro movimenti, per attualizzarla e per trarre linfa per nuove prospettive di impegno civile. Grazie ad un finanziamento della Provincia di Siena è inoltre in corso l’informatizzazione dell’archivio, che sarà messo on line in corrispondenza degli eventi di novembre e consentirà quindi anche a chi non vive nel territorio senese di fruirne”. “Le carte – continua Lorini – sono infatti capaci di raccontare e descrivere la vita quotidiana così come le grandi battaglie per conquistare diritti mai definitivamente acquisiti, pongono interrogativi, suggeriscono strategie e metodi di lavoro, aiutano ad ironizzare, ma anche a riconoscere i valori fondamentali, stimolano proposte ed iniziative perché davvero “La memoria è generativa”, come si discuterà nel convegno conclusivo”.