Mentre in Sardegna andava in scena la crisi sul latte ovino, con lo spargimento di latte e la mobilitazione degli allevatori ridotti allo stremo da un prezzo del pecorino romano non sufficientemente remunerativo, un soggetto della grande distribuzione provava ad approfittare della situazione e speculava su quelle difficoltà acquistando con asta al doppio ribasso una fornitura come denunciato da Internazionale. Mentre Coop e altri soggetti andavamo incontro alle esigenze dei pastori, impegnandosi ad acquistare con prezzi importanti, qualcuno continuava ad attuare pratiche sleali e vergognose. Anche per queste ragioni ho presentato una proposta di legge che vieta queste pratiche e cerca di valorizzare etichette e pratiche trasparenti ed etiche.
La pratica delle aste al doppio ribasso è una delle strade che più umilia il settore primario, togliendo valore alla produzione, alla qualità del prodotto, e spesso strozzando prezzi e lavoro in una spirale di concorrenza che si gioca sempre di più sullo sfruttamento del lavoro, e spesso con il fenomeno del Caporalato. Una pratica contraria ai principi di trasparenza, equità e rispetto dei diritti dei lavoratori. Per fermare questa spirale di sfruttamento e illegalità la proposta di legge, a mia prima firma, vieta le aste e propone l’istituzione di etichette trasparenti. Già oggi, una parte importante della GDO ha sottoscritto impegni volontari contro questa pratica, ha dato vita a protocolli trasparenti sui propri prodotti, ma occorre impedire comportamenti sleali, che vede in parte intervenire l’importante direttiva UE contro le pratiche sleali.
Nei prossimi giorni avvieremo le audizioni del mondo agricolo, dei sindacati, e spero che il percorso di legge possa concludersi velocemente e soprattutto che passa dare un segnale concreto a sostegno delle filiere buone, trasparenti, dei tanti agricoltori che svolgono bene, con fatica e passione il proprio lavoro.
È stata approvata oggi all’unanimità anche la risoluzione sulla crisi del latte ovino in cui si impegna il Governo ad assumere iniziative per rendere più trasparente la filiera e consentire un accurato monitoraggio delle produzioni lattiero-casearie realizzate sul territorio nazionale, prevedendo richiedere all’Autorità garante della concorrenza e del mercato un’indagine conoscitiva in relazione alle pratiche sleali di mercato.
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