Settimane caldissime

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“Bevete molto, mangiate più frutta e verdura, evitate di stare all’aperto nelle ore più calde”. Queste le raccomandazioni che rimbalzavano ovunque nei giorni di quota 40 gradi in cui tutti ci siamo lamentati del gran caldo. Chiudete un attimo gli occhi e immaginatevi, in quei giorni, con decine di persone ammassate sul ponte di una imbarcazione. Giorno e notte, per giorni e giorni, settimane, turni per usare i bagni chimici, senza sapere quando potrete scendere a terra. E mi fermo qui, senza chiedervi di immaginarvi in fuga da un lager libico, da violenze, guerre o da un clima che non consente più di coltivare la terra…Ecco, vogliamo provare a pensare a tutto questo ancor prima di parlare della Capitana Carola Rakete, del suo coraggio, delle ONG che continuano a salvare vite nel Mediterraneo? Questa giovane donna tedesca, attivista della Sea Watch, si è assunta una responsabilità, e l’ha esercitata. E in un mondo in cui oramai pochi accettano di caricare sulle proprie spalle comportamenti, parole, gesti, Carola è diventata un simbolo e contestualmente la destinataria di aggressioni e violenze verbali inaudite, volgari, sessiste e spaventose. È stata tratta in arresto come una terrorista quasi “à la carte” su richiesta del Ministro degli Interni infervorato per la violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali, e una Gip che fa il suo lavoro ha rotto il sipario e ridicolizzato il racconto salviniano, con una semplice verità basata sui fatti e sulla ricostruzione di quei giorni: “salvare vite non è un reato”.

Cose semplici: si muore in una parte del mondo. Chi si adopera per salvare vite non è un delinquente, non è un terrorista. Grazie giudice Vella (anch’essa una donna che si è assunta responsabilità, e che ovviamente è stata attaccata per questo dal vicepremier). E Grazie anche a Graziano Delrio e agli altri colleghi che solo saliti su quella barca e lì sono restati finché i 42 immigrati non sono stati sbarcati.

La narrazione ossessiva che ha concentrato l’attenzione del Paese sulla Sea Watch ha provato a distrarre l’attenzione da altro, a partire dalle gravi crisi di grandi punti produttivi, Whirpool, in cui dopo aver minacciato il ritiro degli incentivi il Governo torna a mettere a disposizione risorse impegnandosi addirittura a coprire le perdite con 20 milioni all’anno senza avere un impegno serio su piano industriale, un capolavoro, Ilva di Taranto, dove Arcelor Mittal minaccia di andarsene dopo le scelte compiute dal Governo, e dove ad oggi non c’è un accordo sulla CIG …e ancora le centinaia di altri tavoli di crisi.

Una narrazione che forse non ha fatto comprendere a tutti gli italiani il gran lavoro del Presidente Mattarella per evitarci il provvedimento di infrazione (oltre, certo ai tagli utili, ma non risolutivi, operati con assestamento di bilancio), così come forse non abbiamo seguito attentamente la  gran figuraccia che abbiamo invece fatto nella negoziazione sui vertici europei, brillando per la nostra irrilevanza, vertici sostanzialmente decisi da Merkel e Macron che portano a casa le due caselle principali di Commissione e BCE con due donne innegabilmente competenti. Si fa un po’ fatica a comprendere le ragioni della soddisfazione del Premier Conte.

L’unico grande risultato che l’Italia porta a casa e l’elezione avvenuta ieri di David Sassoli  alla Presidenza del Parlamento Europeo, solo perché candidato dalle forze di Sinistra e Democratiche e fa davvero impressione il voto contrario dei parlamentari italiani delle altre forze politiche. Avremo un Presidente di grande equilibrio, europeista convinto, sicuramente garante dei valori e dei principi che dovrebbero stare alla base dell’Europa che noi vorremmo.

La Capitana Carola, la Giudice Alessandra Vella, la nuova Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, certo non una donna di sinistra, ma nota per le sue convinzioni sulla promozione delle donne, Christine Lagarde a capo della BCE, e ancora le splendide azzurre che hanno dato una grande lezione di stile al mondo del calcio, ci parlano, ancora una volta, di quanto il protagonismo femminile sia sempre più una realtà globale, di quanto diversi stili possano cambiare cose e paradigmi, e di quanto la politica Italiana contrasti purtroppo con questo sfondo. Le volgarità rivolte a Carola, ma purtroppo a ognuna di noi, sui social sono sintomo di un pericoloso arretramento civile. E noi dobbiamo occuparcene molto seriamente.

Infine un appunto personale: in un tempo bigio come questo, mentre la Sea Watch restava al largo, mentre l’Europa definiva i suoi vertici senza di noi, mentre i tavoli di crisi producevano un nulla di fatto, la Camera ha approvato la pdl n. 1549 mia prima firma, che vieta le aste al doppio ribasso, regola il sottocosto dei prodotti alimentari, e sostiene le filiere agricole etiche e trasparenti, con una larghissima maggioranza e la sola astensione di forza Italia. Un risultato che mi ha reso meno amare quelle giornate e che mi fa sperare nella possibilità di cambiare qualcosa lavorando molto sui contenuti e sul merito delle sfide che abbiamo di fronte ogni giorno. Vorrei dedicare questo risultato a tutti e a tutte coloro che sono impegnati nella battaglia contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, perché è un risultato di tutte e tutti noi. Insieme.

Susanna