“Tante energie anche per sollevare il Paese e la nave Pd”

Mentre le migliori competenze ingegneristiche e ambientali erano impegnate in questi giorni nell’impresa straordinaria di rialzare la Concordia, più complicata ed ardua appare la sfida per rialzare il Paese e la sua economia. Nelle prossime ore la Giunta per le autorizzazioni si esprimerà sulla decadenza del Senatore Berlusconi.. e da poco è stata resa nota la decisione della Cassazione sul ricorso di Berlusconi: rigettato. Le vicende, le dichiarazioni, il gioco dei ricatti di questi ultimi giorni sono riusciti, ancora una volta, purtroppo, a dare un’immagine negativa del nostro Paese, dove un leader, un ex presidente del consiglio pretende di non essere sottoposto a giudizio per un grave reato, in virtù del suo consenso elettorale. Oggi c’è una sola riposta possibile, quella che sin dall’inizio il Pd ha pronunciato: la legge è uguale per tutti.

Anche alla Camera si prospetta una settimana intensa con il voto sulla legge che modifica il finanziamento ai partiti (il nodo ancora irrisolto riguarda il tetto massimo ai finanziamenti privati verso i partiti) e quello sull’Omofobia, finalmente in grado di raggiungere in aula i numeri per una sua approvazione, ma che dobbiamo porre al riparo da tentativi di annacquamento, pena la sua inutilità. Sono giorni importanti anche per il decreto sul Femminicidio (le Commissioni stanno lavorando agli emendamenti) e per il decreto sull’Imu. Su questo ultimo provvedimento continuo a pensare che avremmo dovuto tenere un profilo diverso, evitando l’abrogazione totale e insistendo sulla nostra ipotesi, quella di una esenzione legata al reddito ed alla natura del bene, mentre credo che assai giusta sia stata la scelta di esentare dall’imposta i fabbricati rurali ed i terreni agricoli. Vedremo l’evoluzione nel dibattito parlamentare e soprattutto vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni, e quali reali possibilità ci saranno di reperire risorse per evitare l’aumento, dell’Iva. E’ chiaro che questo Governo, che non avremmo voluto, ma che abbiamo dovuto sostenere in una fase del tutto straordinaria, che alcune cose importanti le ha prodotte (rifinanziamento della cassa integrazione, proroga contratti precari, pubblica amministrazione, scuola, pagamenti, eco bonus..) non può continuare a lavorare con il fiato dei ricatti sul collo. Mi pare complicato stare con autorevolezza nei vertici internazionali, mentre qualcuno cerca il salvacondotto, difficile convincere sulla certezza dei conti, se si alza ogni giorno la posta delle rivendicazioni sulle politiche fiscali e su molte altre questioni sulle quali l’Italia è chiamata ad un cambio di passo e ad una svolta vera. Servono risorse per il “cuneo fiscale”, per sollecitare assunzioni, per sostenere le imprese stremate dalla stretta creditizia e dalla sostanziale immobilità dei consumi interni, per ridare fiato ai Comuni ed alle famiglie.

Svolta che dovrà essere anche la parola chiave dell’assemblea nazionale del Partito democratico in programma venerdì e sabato a Roma. Siamo chiamati ad un passaggio decisivo che, mi auguro, non serva solo a definire regole e date per il prossimo congresso, ma sappia scegliere la strada più utile per ridare sostanza e passione al progetto del Pd. Io sono convinta che il prossimo congresso non può limitarsi a  chiamarci solo per scegliere un leader, (e, personalmente sono per una separazione tra segretario e candidato premier) ma dovrà impegnarci a costruire, insieme, un progetto concreto e una visione chiara dell’Italia di domani. Una sfida che potremo vincere solo ridando forza, dignità, utilità alla politica. Una politica che torni a fare della partecipazione il cuore della sua attività, consentendo così di ricostruire una sintonia vera con il Paese e con tutti coloro che chiedono di poter tornare a credere e a fidarsi della politica e dei politici.

Venerdì e sabato l’assemblea nazionale stabilirà la “road map” del percorso congressuale. Mi auguro davvero che questo passaggio sia l’inizio di una reale fase di svolta che parta dai territori e arrivi a coinvolgere tutto il popolo democratico. Tutto quel Popolo, perché, per quanto capace, nessun uomo da solo potrà portarci oltre i problemi e gli errori compiuti. Abbiamo bisogno di una “Comunità” coesa che si riconosce. Solo così, e solo privilegiando una discussione sui contenuti e non sui candidati nazionali, potremo dare cuore e gambe ad un vero progetto di cambiamento per l’Italia. Un progetto che solo il Pd, oggi, è in grado di portare avanti, un progetto che aggreghi, che coinvolga, che includa. Un progetto che torni a vincere ed a convincere, un progetto che tocchi le coscienze.

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