Vincere le sfide degli “anni 20”

Siamo al dunque. Il Cdm ha varato il testo della manovra.  In attesa del perfezionamento delle misure, anche in virtù della interlocuzione con Bruxelles, si profilano le scelte di fondo che consentono di intravedere un cambiamento che non può e non deve essere sottovalutato.

È giusto ricordare sempre da dove partiamo, e cioè da un Paese con crescita zero e l’imminenza dell’aumento dell’IVA. La proposta del Governo sterilizza le clausole per 23 mld, evitando un salasso per le famiglie, e compie alcune scelte importanti per le famiglie, per le imprese, contro l’evasione.

La bozza di un anno fa aveva al suo interno tagli lineari per 6/8 mld. Oggi, parte il cuneo fiscale che prevederà, a regime, l’impiego di 5 mld. Si è tornati a discutere con le parti sociali, migliorando la proposta iniziale e riallocando risorse.

Si torna a prevedere investimenti pubblici e sollecitare investimenti privati con due indirizzi trasversali ai settori: l’innovazione e la sostenibilità. Si prevede l’istituzione di un Fondo unico per le famiglie, rafforzando i servizi di asilo nido.  Si eliminerà l’odioso “superticket” da settembre. Non ci sarà alcun taglio sulle spese sanitarie, ci saranno le risorse per prorogare Opzione Donna e Ape Social. Non ci sarà alcun taglio verso gli EELL e si è raggiunto un positivo accordo con le Regioni. Sarà importante la centralità del cosiddetto Green New Deal.

Tra le coperture l’idea del Governo è quella di generare misure non pressanti, ma chiare, a partire dal cosiddetto piano “cashless”‘ e dalla riduzione delle inefficienze della pubblica amministrazione che generano costi. Io non considero improponibili nemmeno le plastiche sugar tax.  Perché quando vuoi cambiare politiche e consumi sbagliati che hanno una ricaduta negativa su ambiente e salute devi farlo scoraggiando quei comportamenti e sostenendo una svolta virtuosa.

Vedremo meglio il tutto quando ci sarà un testo ufficiale su cui riflettere e lavorare. Ci sono molti temi ancora aperti che riguardano i lavori autonomi, la fiscalità. Sono certa che il Governo e la maggioranza troveranno modo e strumenti per raccogliere dalle audizioni e dal lavoro parlamentare utili suggerimenti. Qui potete leggere un’intervista al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. La legge di Bilancio non è la legge che avremmo voluto, ma credo che rappresenti uno sforzo serio e credibile nelle condizioni date. È certo che nei suoi primi passi l’azione di Governo non può essere impallinata dalla sua stessa maggioranza.

La scorsa settimana si è svolta la Leopolda, stavolta chiaramente un evento di lancio di un nuovo partito, il partito di Matteo Renzi. Ancora una scissione nel campo del Pd, ancora una frammentazione a sinistra. La libertà e il rispetto, per me, sono intoccabili sempre, indipendentemente dagli attori protagonisti di allontanamenti, di fratture. Certo è che i toni usati da Boschi, Bellanova, dallo stesso Renzi nei confronti del Pd non sono stati una bella cosa.

Non lo sono stati perché si fa fatica a riconoscere le ragioni politiche di questa rottura, si annuncia di voler fare “come ha fatto Macron con i socialisti francesi”.. e quindi chiedo, cosa ci sarebbe di costruttivo a sinistra nell’uscire dal Pd per poi avere come obiettivo lo svuotamento del Pd? Non credo che dobbiamo usare il nostro tempo le nostre energie per alimentare il dibattito con Italia Viva, o con altri alleati di governo. Il Pd non è il partito socialista francese, ma una scommessa nuova che ha certo bisogno di mettere in campo la sua carta di identità affondando le radici “negli anni 20 del 2000”. Anche per questo il percorso attivato con la costituente delle idee è un percorso strategico, che ha bisogno di crescere, di alimentarsi, di radicarsi in una nuova riconoscibilità politica.

A Bologna il 15, 16, 17 novembre Nicola Zingaretti e Gianni Cuperlo ci invitano a contribuire, penso che sarà una bella occasione. 

Iscrivetevi, portate il vostro contributo.

Intanto qualche giorno fa abbiamo avuto una anticipazione con l’appuntamento del Pd Poggibonsi, al quale hanno preso parte tante persone e Gianni Cuperlo. Un ottimo lavoro che è solo al suo inizio.

La destra intanto è lì. Non è scomparsa con la caduta del Governo, e quella pessima piazza ha veicolato livore e messaggi inquietanti. Guai a pensare che essere al Governo significhi aver oggi con noi la maggioranza degli italiani.

Gli scenari di guerra e la strage di Curdi che rischiamo di dimenticare troppo presto, la sfida ambientale che attende azioni concrete di Governo e di popolo, la violenza sulle donne che attende coerenza e l’applicazione delle leggi che ci sono (come quella sugli orfani di femminicidio), le diseguaglianze che vanno accorciate con una rinnovata equità, la miriade di crisi industriali che vanno gestite, le scadenze elettorali prossime, a partire dalle Regionali che presto interesseranno anche la Toscana…e molto altro, ci chiedono davvero di alzare la testa ed immaginare il futuro, quel tempo che si aprirà dal 1 gennaio prossimo, e i decenni che ci attendono. 

Qualcosa di infinitamente più grande di qualche polemica inconcludente. E stavolta non possiamo che pensare ed agire in grande.  Per meno di questo nessuno può fidarsi ancora della politica. 

Noi abbiamo questa grande responsabilità, costruire speranza e generare fiducia.

 

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