(Dis)onorevoli e non solo…
Ci vuole un po’ di chiarezza, e la chiarezza richiede un po’ di tempo, di lettura, di comprensione delle cose.
Da ieri tutte la agenzie battono la notizia di “2000 politici” che avrebbero percepito il bonus destinato a professionisti e partite Iva, bonus messi in campo, (anche grazie ai ripetuti discostamenti di bilancio) per attenuare le difficoltà enormi che molti lavoratori autonomi hanno vissuto in questi mesi di pandemia.
Attenzione, nessun dubbio sui 5 “disonorevoli” che hanno fatto domanda. La mia personale opinione su questi colleghi è che oltre a restituire il bonus sarebbe utile valutassero la loro uscita definitiva da quelle aule. Nei giorni scorsi, durante una piacevole chiacchierata Cristina Capitoni mi chiese se aveva ancora senso chiamare #onorevoli i deputati e senatori. Provai a spiegare che la definizione va accostata al ruolo, alla funzione non alla persona. Onorevole è poter svolgere la funzione parlamentare. Ecco questo è uno di quei casi per cui, sempre a mio parere, tu non puoi più continuare a svolgere quella funzione. Non puoi lavorare con l’obiettivo di occuparti della condizione materiale e sociale del tuo paese, se poi approfitti indegnamente di quel ruolo. E, intendiamoci, per me ciò vale anche per tutti quei casi in cui non paghi #regolarmente i dipendenti (perché quando si dice 12000 euro bisognerebbe ricordare che ciò avviene perchè anziché darti personale ti vengono dati i soldi per pagare servizi, segreterie, uffici stampa, una residenza per i giorni in cui stai a Roma ecc)
Credo che tale considerazione di #disonorevolezza valga anche per assessori e consiglieri regionali, pagati adeguatamente per la loro funzione.
Ma una storia a sè e invece la vicenda che riguarda gli #amministratorilocali. Consiglieri, assessori, ed anche Sindaci di piccoli comuni, (non parlo dei capologhi) anche grazie alla tanta demogogia a cui purtroppo nessuna forza politica si è opposta, svolgono la loro funzione con impegno, non vivono di indennità pubbliche, ma del loro lavoro, anzi, spesso ci rimettono non potendo dedicare tempo alla loro attività professionale, quindi #occhioageneralizzare. Questi lavoratori e lavoratrici, che già sottraggono tempo alla loro attività di avvocati, ingegneri, architetti, geometri e quant’altro, hanno vissuto le difficolta e gli stop come tutti i loro colleghi professionisti, hanno tutto il diritto di accedere ai bonus per attività non svolte. In più tutti questi amministratori si sono dati per lo più da fare in modo assolutamente straordinario per tenere assieme le loro comunità, garantire sicurezza e garantire alle situazioni più disagiate, servizi, buoni spesa, ecc durante questi terribili mesi.
Infine il tema più in generale mi pare che sia la necessità di un salto di qualità nei controlli, perchè non è possibile che i #bonus vengano erogati senza un controllo effettivo. Quei bonus sono stati percepiti anche da alcuni professionisti che a differenza di altri non hanno mai smesso di lavorare. Ed anche questo non va bene.
Se in un tempo di emergenza è stato giusto prima di tutto cercare di far arrivare un aiuto a tutti coloro che rischiavano di non fare la spesa, adesso, proprio adesso che abbiamo la necessità di parametrare e mirare gli interventi alla ripartenza economica e sociale, non sbagliare e non consentire furbizie è davvero fondamentale.