Coltivare la fiducia
«Senza Next Generation EU forse oggi non ci sarebbe più l’Europa. Il Recovery Plan ha saputo evitare una guerra tra la fine del mondo e la fine del mese»: sono parole pronunciate domenica mattina dal segretario Enrico Letta nella seconda giornata del seminario formativo promosso da Fondazione del Pd presieduta da Gianni Cuperlo. Al centro il futuro dell’Europa dopo la Pandemia.
E quel piano – quell’insieme di scelte strategiche che indicano la via per una mole di investimenti senza precedenti nel nostro Paese (208 miliardi circa) da realizzare a partire da questo stesso anno – ha visto la scorsa settimana il suo ultimo passaggio in Parlamento, con l’approvazione della relazione della Commissione Bilancio e dei Pareri di tutte le Commissioni Parlamentari. Entro fine mese il Piano sarà ufficialmente trasmesso alla Commissione Europea, seguirà la negoziazione e poi il nostro destino sarà nelle nostre mani.
Ripartire. Riparare. Costruire un futuro differente su basi nuove sarà il nostro compito. E non possiamo sbagliare. Servirà attuare progetti che raccolgono alcune sfide trasversali e irrinunciabili: la transizione ecologica, quella digitale, la riduzione dei divari accresciuti dalla Pandemia, a partire da quelli di genere e generazionali.
Non mancheranno le risorse, perché a quelle del NGEU si aggiungono quelle previste dal Quadro Finanziario Pluriennale 2021/2027 e perché siamo noi i primi beneficiari di quello stanziamento enorme da parte dell’Unione Europea di 750 miliardi di euro.
Il primo compito del Governo Draghi, dunque, è questo: far vincere all’Italia questa sfida. Correre e correre bene affinché la ripresa e la svolta siano termini calati nella concretezza, nelle azioni.
Anche la Segreteria del Pd in queste settimane ha lavorato sul PNRR (il Piano nazionale di ripresa e resilienza). Lo abbiamo fatto con un lavoro supplementare di tutti i dipartimenti, con verifiche, ascolto delle parti sociali, ulteriori sollecitazioni che sono state consegnate dal Segretario al Premier qualche giorno fa come ulteriore contributo. Tutti siamo chiamati a concorrere.
Siamo chiamati a farlo perché sono mesi, questi, in cui nell’animo di tanti e tante serpeggiano solo paura e preoccupazione; se questi sentimenti si trasformassero in sfiducia e angoscia, si romperebbe anche quel canale, tra Paese ed Istituzioni rappresentative, che invece è fondamentale per uscire dal guado. Il rischio c’è ed è tutt’altro che irrilevante. Lo abbiamo visto anche con gli incidenti accaduti davanti a Montecitorio. Sappiamo molto bene che la scommessa delle riaperture, della ripresa della circolazione delle persone, del turismo, passano necessariamente dal successo della campagna vaccinale, dal raggiungimento di una percentuale alta di immunizzati che metta in sicurezza. Purtroppo, lo stop a titolo cautelativo del vaccino AstraZeneca ed i ritardi sull’arrivo dei vaccini hanno generato non poche difficoltà in molte Regioni. Ma la ripresa economica è legata a doppio filo al piano vaccinale.
L’input che Governo e Regioni stanno dando in questo momento è forte: vaccinare, vaccinare e vaccinare. In Toscana, il Consiglio regionale straordinario ha spiegato come si accelererà in queste settimane e oggi è tra le Regioni con i migliori risultati, da tempo sopra la media nazionale per la vaccinazione nelle RSA e in sanità. In Parlamento giovedì prossimo avremo il Ministro Speranza. Intanto si sta lavorando per migliorare il decreto Sostegni e, anche su richiesta del Pd, si prepara un nuovo decreto da destinare interamente alle imprese, a partire da quelle del commercio e turismo.
Il ruolo dell’Europa è e sarà strategico per la buona ripresa. Anche per questo quanto accaduto in Turchia con il cosiddetto #Sofagate qualche giorno fa rappresenta una ferita pesantissima per più ragioni: uno schiaffo all’Unione Europea, la casa della rinascita dopo il Covid; un’ennesima offesa alla dignità delle donne, attraverso la mancanza della sedia per la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyer, dopo la fuoriuscita dalla Convenzione di Istanbul. I protocolli diplomatici non sono un vezzo, regolano relazioni internazionali sia dal punto di vista simbolico che nella loro ricaduta concreta: in quel gesto c’è stata arroganza, supponenza e un maschilismo irricevibile.
Sabato 17 aprile avremo la prima Assemblea Nazionale del Pd dopo l’elezione di Enrico Letta a Segretario. Sarà un momento importante e si farà il punto sulla consultazione dei circoli, su quei punti di cui parliamo anche nelle news; 40000 iscritti tornano ad essere protagonisti di una stagione nuova che, con molti incontri svolti dal Segretario con tutte le forze politiche, ha visto porre le basi per tornare a rappresentare le istanze di tanti cittadini e cittadine.
Chiudo questa pagina con la storia di una ragazza della nostra terra, Malika di Castelfiorentino. Poco più che ventenne, ha rivelato alla sua famiglia il suo amore per una ragazza e ha ricevuto in cambio una reazione violentissima. Malika, con grande coraggio, ha reso pubblica la sua vicenda. Ci vuole una grande forza, una enorme determinazione per compiere passi come questo. Credo che in cambio meriti tutta la nostra solidarietà, il nostro appoggio, il nostro aiuto. Anche per Malika, come per tanti altri ragazzi e ragazze che vogliono semplicemente vivere i loro sentimenti senza dover subire odio e violenza, dobbiamo giungere all’approvazione anche in Senato del ddl Zan contro l’omofobia. Per loro e per questo nostro Paese che merita di ripartire anche con una maggiore cifra di civiltà.
Coltiviamola questa fiducia: nella ripresa, nella ripartenza, nella nostra comunità.
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La foto di copertina è il fotogtamma del murale di Harry Greb