Vincono le idee: gambe in spalla e camminare

In queste ore si susseguono tanti commenti e analisi, ma voglio dirlo con chiarezza: credo che Enrico Letta ce l’abbia davvero messa tutta per provare a costruire un accordo largo che tenesse assieme forze diverse e diversamente collocate, che avessero comunque in comune degli obiettivi sacrosanti. Il primo di questi obiettivi era, ed è, evitare che il nostro Paese – in una stagione in cui sono possibili investimenti straordinari per il lavoro, per ridurre le diseguaglianze, per affrontare con chiarezza e competenza la crisi climatica, vada nella direzione sbagliata, si isoli, si consegni ad un circuito senza via d’uscita, quello dei leader sovranisti e nazionalisti.

Questa è una stagione in cui è necessario allargare i diritti, riconoscerne di nuovi. In cui va consolidata la cornice di un’Europa dei cittadini e delle cittadine, un’Europa che si allarga e fa crescere lo standard di vita, di lavoro, di convivenza in tutti gli Stati membri.

Ho salutato, nei giorni scorsi, i passi compiuti.
Poi ieri l’ego di chi si sente unico depositario del “riformismo” ha segato il classico ramo. Ma anche su questo vorrei dire una cosa chiara: il Pd È un partito riformista ed È un partito di sinistra, oltre ad avere l’ambizione di essere un partito ambientalista.

È andata così, ormai, e non vale la pena tornarci sopra. In politica alle decisioni, soprattutto se decidi di compierle da uno studio televisivo, corrisponde sempre un’assunzione di responsabilità, e ognuno se la carica sulle spalle.

Penso invece convintamente che adesso si debba mettere un punto e occuparsi delle cose da fare e da dire ai cittadini e alle cittadine che dovremo incontrare in questa campagna elettorale agostana. Ne abbiamo e dobbiamo farlo con energia e convinzione.

In questi anni difficili siamo stati una forza responsabile, ma non abbiamo mai dimenticato la nostra identità, nemmeno dentro a coalizioni eccezionali, come quella che ha sostenuto il Presidente Draghi. La nostra agenda è l’agenda del Partito Democratico e al primo posto ci sono due priorità assolute: ambiente e lavoro.
Personalmente, assieme ad altri, sto lavorando da giorni alle proposte che riguardano agricoltura, pesca, foreste: nascono dal lavoro che abbiamo fatto e anche dalla interlocuzione continua con le imprese, i lavoratori, le competenze di questi comparti.
Ne parleremo presto, anche qui, ma soprattutto fuori da qui.
Tutti al lavoro, dunque, perché per vincere – assieme agli uomini e alle donne – sono fondamentali le idee la visione del Paese e del futuro.
Gambe in spalla e camminare.

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