Sanità pubblica, welfare, interventi per nuove fragilità: la città Futura non lascia indietro nessuno
Tutelare la sanità pubblica, universale e di qualità, mantenendo un alto livello delle prestazioni e una presenza capillare sul territorio; affrontare le fragilità e le nuove povertà; incrementare la collaborazione con il terzo settore: la città Futura mette al centro le vite degli uomini e delle donne, i loro bisogni e i loro diritti. Sono molte le idee e le proposte dedicate alla sanità e al welfare e contenute in “Futura: la città che verrà”, il programma elettorale con cui ci presentiamo alle amministrative di giugno.
Se ne parlerà anche martedì 28 maggio alle 18, nella sala de La Ginestra, in un incontro con gli assessori regionali della Toscana Simone Bezzini (sanità) e Serena Spinelli (welfare) e con Camilla Laureti, candidata del PD alle elezioni europee.
D’altronde, se in Italia cresce il numero delle persone che, per difficoltà economiche, rinunciano alle cure, questo non è un problema delle singole persone, ma di una comunità che sta arretrando spaventosamente. Va invertita la rotta e va valorizzata una gestione della sanità dalla parte dei cittadini e delle cittadine e che sia, ovviamente, pubblica e universale, di qualità e distribuita in modo capillare sul territorio.
Ma la salute pubblica non significa soltanto risposte sanitarie: significa un sistema integrato e coeso di servizi che tutelino il benessere e la qualità della vita. Poggibonsi ha circa 28.300 abitanti; sono oltre 12.500 i nuclei familiari di cui poco più di 5.00 con figli; gli anziani sono il 33% della popolazione mentre il 27% sono giovani under 30; sono oltre 3.000 le persone che arrivano da altri Paesi. Avere a cuore la comunità significa prendersi cura di tutti loro con progetti e servizi diversi e puntuali che mirino a tutelarne la salute fisica, psichica e sociale.
Come per la sanità pubblica, dunque, anche le politiche sociali dovranno mettere ancora di più al centro le persone e le famiglie, con l’intento di non lasciare indietro nessuno, per rispondere alle esigenze, alle vulnerabilità e per favorire processi di inclusione e integrazione. La crisi economica, aggravata dal periodo pandemico, ha visto crescere significativamente il numero di persone in situazioni di povertà estrema o a basso reddito, in particolare per le famiglie più fragili. Anche il sistema sociale del nostro Comune e del nostro territorio ne ha pesantemente risentito, facendo fatica ad affrontare tutti i nuovi e maggiori bisogni espressi e inespressi della popolazione e l’aumento delle povertà formativa, economica, sociale, abitativa, alimentare. La risposta che guarda verso una necessaria innovazione sociale si concretizza nel riprogrammare e pianificare gli interventi per priorità e mantenendo una relazione quotidiana con tutto il Terzo Settore.
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I punti chiave della città della salute e del welfare
SANITÀ PUBBLICA >>> Tutela della sanità pubblica e universale ad ogni costo; rafforzamento del ruolo centrale di Campostaggia come ospedale di qualità; incremento della rete territoriale, anche attraverso servizi ambulatoriali e domiciliari; piena applicazione della legge 194; rafforzamento dei servizi di assistenza psicologica.
WELFARE >>> Attenzione focalizzata sul tema dell’abitare attraverso l’incremento del Fondo Affitti, il miglioramento dell’edilizia residenziale pubblica, la realizzazione di esperienze di social housing.
FRAGILITÀ >>> Cura della comunità grazie all’ampliamento di progetti per inserimento lavorativo e mediazione culturale; laboratori di inclusione per persone non autosufficienti; servizi specifici per cittadini over 65; rafforzamento delle azioni di prevenzione della violenza contro le donne e i minori.
TERZO SETTORE E ASSOCIAZIONISMO >>> Sostegno e supporto costante al tessuto associativo, protagonista del sistema sociale, sanitario e sociosanitario del territorio, nonché pilastro di una comunità che si fonda su valori di accoglienza, condivisione e partecipazione.
AMICI ANIMALI >>> Miglioramento della convivenza con gli animali domestici e da compagnia, a partire dalla definizione di un Patto di comunità utile anche per la gestione della fauna selvatica nei contesti urbani.