Ore concitate. Il Premier Renzi impegnato nelle realtà regionali più difficili, nei Comuni dove la sfida è più ardua. I nostri leader, i ministri e noi tutti accanto ai candidati del Pd per vincere e convincere gli elettori.
7 Regioni al voto mentre abbiamo un’ economia che da qualche timido segno ma situazioni ancora difficili, famiglie ed imprese ancora in affanno. E’ in un contesto ancora complicato che andiamo al rinnovo di Presidenti e consigli regionali. Il principale avversario è indubbiamente la scarsa voglia di recarsi alle urne di una parte del Paese.
E, come scrive efficacemente Stefano Folli, c’è una campana che Podemos con la sua avanzata in Spagna, suona per tutti, uno stato di insofferenza verso l’austerità e verso l’Europa. Un’insofferenza sulla quale soffia in malo e violento modo Salvini, ma che c’è e che oggi, di fronte a movimenti di segno anche opposto, che spesso hanno ben poco in comune ( la sinistra spagnola e i nazionalisti polacchi) , assieme alla drammatica incertezza sul destino greco, rappresenta una grande incognita sul futuro dell’Unione.
Non so dire se quanto avvenuto qualche giorno fa in Spagna può influire sul nostro voto. Certo è che alcune criticità esistono e riguardano soprattutto alcune candidature critiche, non pienamente condivise, e che non resta molto tempo per recuperare consenso e soprattutto gli errori compiuti.
In Toscana il quadro è diverso. Enrico Rossi si candida, con un buon giudizio sul lavoro svolto, nonostante qualche malessere in alcuni ambiti, con un compatto Pd che lo appoggia, e un nucleo di candidati e candidate in campo oramai da mesi.
Enrico sta toccando in lungo e largo la Toscana, e stato e sarà da noi e andremo assieme a visitare alcune imprese. E’ già venuto a parlare di agricoltura, salute e ad assumere alcuni impegni.
Enrico nei giorni scorsi ha anche presentato una sua iniziativa rivolta a un mondo e a realtà più vaste degli schieramenti politici che lo sostengono, cercando un dialogo ed un confronto con terzo settore, movimenti, associazioni e lanciando l’idea di un Forum degli Stati Sociali Toscani. Ho contribuito assieme ad altri alla redazione del documento e degli impegni programmatici che si è assunto e che ha presentato la scorsa settimana alla stampa e sono già molte le adesioni giunte.
lo considero un passo importante, personale ed aggiuntivo a una lettura della Toscana che non si limita alle rendite di posizione. Che avverte un bisogno più largo di ascolto e di innovazione. Non c’è più niente di scontato, lo abbiamo visto molto bene dal dato dell’Emilia Romagna.
So che ci sono riserve anche tra i nostri elettori su alcune scelte della Regione, a partire dalla recente riforma della sanità. Credo che il nuovo consiglio farà bene a riflettere. E’ pero innegabile che la Toscana in questi anni è intervenuta e ha fatto la sua parte anche di fronte ad alcune mancanze dello Stato, ha anticipato norme, ha dato aiuti alle giovani imprese e ai giovani toscani, ha innovato, ha messo risorse a disposizione di fronte a calamita e difficoltà, è intervenuta su tutte le grandi crisi, e non ha mai lasciato sola la Terra di Siena.
La Regione c’è stata e io credo che sarà necessaria la sua presenza, e una maggiore sinergia tra quel livello e i nostri enti locali, anche in futuro.
Quel futuro passa da una riconferma di Rossi e del Pd alla guida della Toscana. In questi giorni accantoniamo riserve e stanchezza, pensiamo alla Toscana e all’Italia. Chiediamo a tutti prima di tutto di recarsi alle urne e di non declinare il diritto dovere del voto, per un risultato con una scarsa partecipazione sarebbe comunque un risultato più povero dal punto di vista della democrazia.
E poi chiediamo ancora una volta un voto al Pd per la nostra Regione e per i nostri candidati, un uomo e una donna.
Susanna Cenni