#achifapauralafelicita?
questa mattina ho letto vari servizi, interviste sulla trascrizione avvenuta ieri in Campidoglio dei matrimoni tra persone dello stesso sesso avvenute all’estero. Consiglio a chi si fosse fatto idee strane o avesse nella propria testa immaginato drag Queen o boa di struzzo e lustrini, di leggere le interviste, guardare le foto. Coppie che incontri al supermercato, bambini, abiti eleganti, aria di festa, familiari di contorno.
Si festa, perché questo di norma rappresenta l’unione tra due persone che si scambiano promesse, impegni, condivisione. Lo fanno davanti ai propri cari, amici, parenti. Spesso ci sono figli nati prima, o da precedenti unioni.
E’ una festa. E’ la condivisione di un momento di grande felicità.
Ricordo la mia festa, al municipio di Poggibonsi, ma ricordo anche quella di Paola Concia e di Ricarda al Municipio di Francoforte.
La scelta del Sindaco Ignazio Marino è stata innanzitutto tutto questo: l’occasione pubblica, con la fascia tricolore. E lo hanno fatto molti sindaci, Bologna, Empoli, Milano.. Molti i Comuni impegnati ad andare in questa direzione che al momento hanno approvato Mozioni, delibere.
Certo, il massimo sarebbe poter dare seguito con effettivi diritti civili, con servizi, con conseguenze dal punto di vista fiscale, economico, sociale. ma per quello occorre una legge. Una legge che io spero potremo fare presto (a proposito..che bisogno c’era Presidente Renzi, di precisare che si fa “dopo” le riforme? visto che intanto c’è un testo incardinato al senato che può tranquillamente andare avanti?).
La reazione di Alfano, stizzosa, su.. gli autografi. Le interviste della On Roccella, sulla sacralità del matrimonio, le dichiarazioni del prefetto di Roma, e quelle poche decine di persone tristi che protestavano davanti al campidoglio, sono atteggiamenti fuori dal tempo, e lo sono ancora di più davanti ad un Pontefice che rende evidenti al mondo le differenze anche dentro la Chiesa.
Eppure le stesse persone quante volte ci hanno ricordato che austerità, flessibilità, ecc erano doverose perché ce lo chiedeva l’europa? bene l’Europa ci ha chiesto quasi una quindicina di anni fa con una direttiva di applicare pari diritti fiscali, sociali, civili a tutte le coppie.
Siamo un Paese strano. qualche anno fa contro i primi tentativi di normare ampliando i diritti scesero in piazza a difesa della sacralità del matrimonio pluridivorziati, frequentatori di minorenni, generatori di 2 o 3 diverse famiglie nel family day.. Oggi, di fronte al coraggio di alcuni sindaci assistiamo all’indignazione più o meno dei soliti..
Io non credo che fermeranno il percorso avviato. Non ce la faranno.
Non si ferma una cambiamento come questo.
Spesso alcune innovazioni sono nate dal basso, dai Comuni, da amministratori coraggiosi. Fu così negli anni ’70 per i servizi all’infanzia, per i consultori. E’ stato così nella stagione della sperimentazione di orari e tempi diversi. Poi ancora penso ai mercati degli agricoltori. ecc..
mi direte..ma i diritti civili, la costituzione, la legge..
Tutto vero. Ma un Paese cresce con le norme, con i comportamenti e con l’humus culturale che alimenta la nostra convivenza.
Marino in Campidoglio ha detto davanti a tutti e con la fascia da sindaco..”voi siete una coppia, siate felici” e immagino avrà aggiunto in cuor suo “mi scuso se questo Paese vi ha costretto ad andare all’estero per avere un riconoscimento”.
Appunto- Queste coppie hanno avuto coraggio, hanno sfidato consuetudini, hanno scelto di ufficializzare la loro relazione e di dire al mondo che si amano e che vogliono vivere assieme. che vogliono poter accudire il proprio caro/a in ospedale se sta male, che voglion poter garantire la reversibilità della propria pensione ecc..capirai, un vero rischio eversivo per la democrazia!!. Hanno generato figli che stanno crescendo assieme. Non credete che dobbiamo dar loro una mano anche perché la loro battaglia è stata ed è più faticosa della mia e di quella di molti di voi?
Io penso proprio di si, perché è una battaglia che può renderci tutti più civili.
E poi, siccome, stiamo toccando la sfera personale degli individui..cosa cambia nella vita delle famiglie tradizionali? cosa cambia per chi crede che la famiglia sia fatta da un uomo e da una donna? perché a qualcuno fa così paura la felicità?
2 thoughts on “A chi fa paura la felicità?”
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Condivido la gioia per queste coppie ma non condivido il modo che ha utilizzato il nostro sindaco perché non ha rispettato le regole e ho il sospetto che sia solo a caccia di un po’ di voti e popolarità perché fino ad adesso per Roma non ha fatto nulla di buono, ha fatto solo danni.
I miei auguri a queste belle coppie perché possano avere riconosciuti i loro diritti da una legge e abbiano il rispetto da parte di tutti . Rispetto delle regole, sindaco, lei dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio. Se vuole battersi per i diritti dei gay, lo faccia bel rispetto delle istituzioni.
Gentile Paola, guardi che quelle coppie sono andate a celebrare la propria unione in altri Paesi, e siamo noi in ritardo con l’equiparazione nei diritti civili. Così come tante coppie sono state costrette fino a tre mesi fa ad andare in Spagna per una fecondazione assistita… Il nostro Paese è’ stato più volte invitato dall’Unione europea a muoversi in questo campo. Il giudizio su Marino come sindaco lo daranno i cittadini di Roma, ma aver semplicemente trascritto quei matrimoni già celebrati rappresenta solo un fatto di civiltà.