Ad Auschwitz per perpetuare la memoria e allontanare gli spettri xenofobi e razzisti di oggi

Penso che Auschwitz sia uno dei viaggi da fare nella vita, una di quelle esperienze da far depositare nell’animo, per non rimuovere mai la realtà e la pesantezza della tragedia che la persecuzione razziale ha rappresentato nella nostra civiltà; per questo ho voluto rispondere all’appello che alcuni parlamentari del Pd (Walter Veltroni, Emanuele Fiano, Walter Verini e Roberto Giachetti) hanno lanciato, proponendoci il viaggio. Il viaggio della memoria nei campi di concentramento è in programma domani sabato 29 e domenica 30 ottobre, e per l’occasione la  delegazione italiana formata da circa 120 parlamentari appartenenti a tutti gli schieramenti politici, sarà accompagnata da alcuni testimoni sopravvissuti ai lager. L’iniziativa, si legge nella lettera indirizzata da Walter Veltroni a tutti i parlamentari, si colloca anche in un momento in cui nel mondo, in Europa, riemergono preoccupanti fenomeni di odio contro le diversità, di intolleranza e di avversione verso ogni forma di pluralismo e di società aperta. Il riferimento è a quanto è avvenuto in Norvegia nei mesi scorsi, che rappresenta in questo senso un segnale drammatico e inquietante.

Ho accettato di far parte della delegazione di parlamentari italiani, perché credo sia molto importante non dimenticare ancora oggi le violenze brutali subite da ebrei, zingari, omosessuali, prigionieri di guerra e oppositori politici. Solo poche settimana fa veniva a mancare a Roma Ida Marcheria, donna coraggio, sopravvissuta al lager di Birkenau. Tornare a Auschwitz oggi significa anche rendere omaggio a Ida e a tutti gli altri superstiti, che negli anni ci hanno aiutato a far luce su uno dei periodi storici più bui della nostra storia. Perpetuare la memoria e riconsegnarla non alterata alle giovani generazioni, infatti, può servire a riconoscere pericoli e ingiustizie che si annidano anche in luoghi e tempi a noi contemporanei, per combatterli e promuovere una cultura di pace, uguaglianza, libertà e giustizia.

Il programma del viaggio prevede l’incontro con il Cardinale Dsiwitz, Arivescovo di Cracovia e per lunghissimi anni principale collaboratore di Papa Giovanni Paolo II e la visite a Auschwitz e Birkenau, il campo di concentramento più grande, dove furono uccisi circa due milioni di ebrei e zingari. La riflessione sarà impreziosita dalle testimonianza di quattro sopravvissuti: le sorelle Andra e Tatiana Bucci, Nedo Fiano, Sami Modiano e Piero Terracina, sotto la guida dello storico della Shoah Marcello Pezzetti.

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