Adesso c’è da scrivere una nuova storia

Non è facile  scrivere le mie sensazioni di questi giorni, ma ci provo, rispettando il mio impegno con voi tutti e tutte, raccontando quanto avviene e quanto vedo dal mio osservatorio, provando a mettere in comune con voi pensieri, ragionamenti, riflessioni, e anche interrogativi. Sono giorni convulsi, tesi, drammatici. Ieri la giornata ha consumato una maggioranza allo sbando che in mattinata ha visto scene inedite per la storia Parlamentare: il centrodestra che fa ostruzionismo a se stesso per nascondere la spaccatura tra Lega e Pdl sul decreto rifiuti, va sotto per tre volte sulle mozioni, con un Governo che esprime un parere favorevole e poi vota contro se stesso. Poi ieri pomeriggio il voto sull’On. Papa che, in modo inaspettato per il Pdl, che contava sull’aiuto della Lega, ha portato all’autorizzazione per il suo arresto. Noi siamo stati compattissimi nel nostro Si.

Il governo è nell’abisso, ma ancor di più rischia l’abisso il Paese. La scorsa settimana abbiamo varato una Manovra pesantissima, sbagliata, che colpisce lavoro, pensioni e enti locali. Una Manovra che ha visto il nostro voto contrario, che abbiamo tentato di modificare con i nostri emendamenti, ma che abbiamo consentito di chiudere in tempi brevi in virtù dell’appello del Presidente della Repubblica e dalla gravissima situazione del nostro indebitamento e dei mercati finanziari.

Sono in molti a confrontare questa fase dell’Italia con quella del ’92 ed indubbiamente le analogie ci sono. È certo che in questo momento si intrecciano una gravissima crisi economica ed una crisi politico istituzionale. C’è una caduta gravissima della qualità della vita delle famiglie, balza a livelli stratosferici la paura per il futuro, per le condizioni materiali, l’incertezza e con questa paura dobbiamo fare i conti e soprattutto costruire risposte credibili.

È la fine di un ciclo della storia di questo Paese, ma non è ancora chiaro cosa si può aprire, ed io credo che su questo occorra lavorare con forza, con determinazione, senza tentennamenti. Parlo di noi, del Pd. Io credo che Bersani e Franceschini stiano svolgendo da tempo un lavoro d’intesa di grande valore che sta producendo risultati, ma penso anche che il Pd non sia ancora abbastanza ciò che abbiamo pensato dovesse essere, penso che dobbiamo aprirci di più e contestualmente dobbiamo lavorare di più all’identità ed alla collegialità della nostra Comunità Politica, penso che dobbiamo rafforzare il nostro essere un grande partito dei cittadini e delle cittadine e non un condominio di personalismi.

Fuori c’è una grande domanda di politica, di cambiamento. Nuovi movimenti e una nuova mobilitazione sono stati tra i protagonisti delle recenti amministrative. Giovani, donne, il rilievo della rete nel comunicare, costruire protesta e proposta, la straordinaria novità rappresentata da “Se Non Ora Quando” che proprio a Siena ha ospitato le donne lo scorso 9 e 10 luglio.Penso che a noi spetti di saper parlare con tutto questo, dobbiamo essere capaci di ascoltare, comprendere, lasciarci attraversare senza tentazioni di etichettare o mettere cappelli, con rispetto ma anche rinnovando la dignità del nostro essere un Partito, un partito diverso, un partito che continua ad avere un grande radicamento nel territorio, tantissimi volontari che fanno politica in modo disinteressato, eletti, parlamentari compresi, che versano le loro indennità al partito.  Dentro alla domanda di cambiamento sappiamo che c’è di tutto, c’è anche un’onda qualunquista e antipolitica che rischia di travolgere tutto indistintamente, e noi dobbiamo farci i conti.

Il tema dei cosiddetti “costi della politica” (termine a mio parere assai inappropriato) è quotidiano e martellante, con ragioni ma anche con una dose di ipocrisia. Il Pd ha presentato sin dall’inizio della legislatura le sue proposte di riforma (superamento del bicameralismo, dimezzamento dei parlamentari). Oggi per primi depositiamo proposte per il riordino del sistema degli enti locali, ed anche per l’abolizione dei vitalizi.  Possiamo certo fare di più. Credo che ad esempio la trasparenza dei redditi e del patrimonio degli eletti, soprattutto in parlamento e nelle regioni, debba diventare obbligatorio e non facoltativo, ma ci darebbe davvero modo di esplicitare che chi fa seriamente il proprio lavoro non si arricchisce con la politica e che fare l’amministratore locale oggi è sempre più difficile e certamente non compensato dall’indennità.

Cosi come credo che dobbiamo davvero fare tutto il possibile per far tornare il Paese presto al voto e con una legge che consenta di scegliere i propri rappresentanti. Le famiglie ed i redditi più bassi stanno pagando la crisi, i redditi più alti no. Cresce la disoccupazione, alle imprese manca l’aria, i Comuni non sono più in grado di garantire servizi, mense, trasporti. Al Paese serve una classe dirigente affidabile, capace di portarla fuori dal baratro. Queste devono essere le nostre priorità, ogni giorno. Dare una nuova possibilità al Paese, salvaguardare la democrazia ed il futuro dei cittadini. Senza il Pd non sarà possibile costruire una uscita dal tunnel ed anche per questo sono forti gli attacchi nei nostri confronti, ma in gioco non c’è una sigla politica c’è il futuro dell’Italia.

3 thoughts on “Adesso c’è da scrivere una nuova storia

  1. Perchè una nuova storia cominci non è sufficiente cambiare governo, occorre sradicare il sistema..
    Cominciamo con l’abolire i privilegi : votati in sordina e spesso all’unanimità.C’è bisogno di persone dignitose, autorevoli, coerenti consapevoli di essere al servizio di un popolo che a sua volta deve aver acquisito la consapevolezza di essere cittadino e non più suddito .solo allora si potrà avere fiducia in una alternativa. Grazie

  2. finchè la politica, avrà questi enormi privilegi, solo per voi classe politica attualmente in carica e accompagnata da enorme corruzzione, che colpisce TUTTI i partiti politici, il popolo italiano è condannato a perire, VOI tutti rappresentanti politici, siete complici e colpevoli del gravissimo degrado socio economico del terzo millennio del popolo italiano, ma avete una coscienza??? oppure siete solo capaci di dire demacoglie e scrivere diari online, su come vota o non vota il parlamento, a me non interessa il riassunto giornaliero sull’operato parlamentare, a me interessano i fatti concreti e ad oggi non c’è ne sono, perchè invece di attaccare simbolicanebte e criticare la maggioranza, non date voi tutti parlamentari di opposizione, un segnale di solidarietà e vera condivisione verso le fasce deboli, AUTOTASSANDOVI del vostro LAUTISSIMO STIPENDIO e donarlo attraverso i servizi sociali aul territorio nazionale, solo così sarete CREDIBILI, la gente si è nauseata delle vostre uscite propagandistiche e acccusatorie, che non servono a nessuno

    il mio telefono è 3385076941 e non rinnego nulla di quello che ho scritto, anzi per non tediare i lettori, non aggiungo altro, ma sono disposto ad un contraddittorio, ma temo che non ci sarà…..
    Adriano Marracino

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