“378 voti a favore, 220 contrari, 1 astenuto Con il voto alla camera il Governo Renzi ha iniziato a tutti gli effetti il proprio percorso. C’era molta attesa per la fiducia alla camera ed al senato al nuovo governo di Matteo Renzi. Attesa per il suo programma, per le sue priorità. Non ricordo di aver mai visto così tanti giornalisti, fotografi, normali curiosi. Certo una genesi complessa quella che ha portato alla conclusione dell’esperienza di Enrico Letta e del governo della larghe intese dopo il difficile inizio di questa legislatura. Una genesi che non mi è piaciuta per le modalità scelte, che ha generato malumori nel nostro elettorato, interrogativi
La direzione nazionale del Pd ha scelto ed accelerato la conclusione dell’esperienza del governo Letta e velocemente ne sono seguiti le dimissioni di Enrico Letta, le consultazioni e l’incarico da parte di Giorgio Napolitano. Oggi il Governo di Matteo Renzi è al lavoro con una compagine in gran parte nuova, con 8 donne su 16 ministri, con figure di primo piano come il ministro Padoan, e con tanti complicati dossier sul tavolo.
Non voglio tornare sulle ragioni che ci hanno portato a fare la scelta dopo il voto, di un governo di larghe intese, l’ho già fatto tante volte. Credo che Enrico Letta ce l’abbia messa tutta, ma e’ anche vero che alcuni ministri non hanno funzionato a dovere, che abbiamo pagato errori e qualche sottovalutazione. Così come quanto molti di noi avevano osservato, temuto, detto, durante il confronto congressuale (si correva per la segreteria o per la premiership?) si sta oggi verificando.
Il segretario e buona parte della segreteria si spostano al governo. Adesso però siamo qui. Matteo Renzi ha avuto una grande e netta legittimazione dalle primarie. E’ la figura più autorevole del Pd, ed era l’unico a poter tentare di realizzare alcune riforme e rilanciare un’azione di governo.
Adesso abbiamo un’unica cosa da sperare e per la quale lavorare: il successo di questo Governo. La possibilità concreta di realizzare buona parte degli obiettivi che il premier ha preannunciato nel suo discorso alle camere. La sinistra del pd che ha sostenuto Gianni Cuperlo ha ritenuto di dare un contributo all’azione di governo cercando di puntualizzare alcuni contenuti, soprattutto sui temi del lavoro, dei diritti, dell’Europa, e lo ha fatto consegnando nelle mani del premier un documento.
Certo le riforme, la legge elettorale, ma soprattutto il lavoro, le condizioni materiali di famiglie ed imprese. Il pieno utilizzo del semestre Europeo anche per ridiscutere vincoli ed austerità. Non so sinceramente se l’obiettivo del 2018 è un obiettivo reale. Lo vedremo. Adesso dobbiamo tutti impegnarci al massimo giorno per giorno sui provvedimenti e nel paese.
Ieri non è stato solo il giorno di Renzi, del varo del suo Governo. Ieri Pierluigi Bersani, dopo una brutta vicenda di salute ed un intervento al cervello, è tornato alla camera accolto da un caldissimo abbraccio e da un affettuosissimo applauso. Ancora fragile, ma in forma, ha voluto essere li. Come era li, certo con un volto tutt’altro che felice, Enrico Letta.
Anche questi non sono particolari da poco. Sia Pierluigi che Enrico, con la loro posizione, con i loro distinguo, con lacerazioni che non sono solo le loro, ieri erano li, a votare la fiducia al Governo Renzi.”
Susanna
Questa è l’ultima opportunità per l’Italia (ovviamente per l’Italia che vogliamo) e per il Pd. Ma anche l’ultima perchè altri rospi non me la sentirei più di mandarli giù: il rospo di essere comunque alleati con Alfano e quindi inevitabilmente limitati nelle scelte (anche se forse Renzi potrà fare anche questo miracolo) o quello di non capire, e…dovermi adeguare, allo spostamente di Orlando e alla nomina all’ambiente di un tal Galletti che mi sembra di capire che l’unico ambiente che conosce e quello di casa sua…. e non parliamo dei rospi precedenti che ahimè tutti conosciamo