#Agricoltura: AgroPontino, la mia interrogazione su uso di sostanze vietate

Una recente inchiesta pubblicata dal Venerdì de La Repubblica, ha rivelato l’utilizzo massiccio di fitofarmaci illegali e contraffatti in alcune aziende del Lazio e dell’Agro Pontino. Imprese agricole che riforniscono il mercato di Fondi (Latina): il più grande mercato ortofrutticolo d’Europa. La conferma dell’utilizzo di fitofarmaci proibiti o contraffatti nelle aziende dell’Agro Pontino è testimoniata anche dai sequestri dei Nas di Latina.

L’Italia, infatti, è tra i maggiori consumatori di pesticidi a livello europeo. Secondo l’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente, il consumo di fitofarmaci per ettaro è maggiore del 50% rispetto alla media dell’Ue. Negli ultimi anni circa il 60% dei pesticidi di vecchia produzione sono stati vietati nell’Ue a causa del loro alto indice di tossicità. Mentre i nuovi prodotti fitosanitari (autorizzati) sono mediamente più costosi, si è venuto a creare una sorta di mercato parallelo di prodotti fitosanitari contraffatti e illegali a basso costo, gestito dalla criminalità organizzata, che opera aggirando le normative e mettendo a repentaglio la salute di agricoltori e consumatori.

Oltre l’80% dei pesticidi illegali utilizzati in Europa proviene dalla Cina. Si tratta per lo più di prodotti chimici non testati e non soggetti alla regolamentazione vigente, che possono comportare notevoli rischi per la salute degli agricoltori e dei consumatori, danni ambientali su flora e fauna e contaminazione del suolo. L’elevato margine di profitto rende i pesticidi contraffatti e illegali un’area in rapida crescita della criminalità organizzata che sta adottando strategie sempre più complesse come il ri-confezionamento e la sostituzione per potenziarne la redditività. Per questo ho chiesto al Ministro di avviare un’indagine nazionale sui flussi di fitofarmaci illegali nel nostro Paese e una campagna straordinaria di controlli mirati sulle aziende e sui prodotti ortofrutticoli a partire dall’Agro Pontino. Sulla vicenda ho depositato un’interrogazione al Ministro dell’Agricoltura.