Agricoltura, Cenni (Pd): “Rilanciare l’agricoltura nelle aree interne del Paese. Il momento è questo”

Sostenere progetti innovativi piuttosto che i sussidi; finanziare la zootecnia nelle aree marginali e in montagna in modo diverso rispetto a modelli intensivi urbani non più sostenibili; strutturare filiere e piattaforme per l’organizzazione, la trasformazione, la vendita e la consegna delle produzioni agricole, della fornitura per le mense scolastiche delle scuole nelle aree urbane. Sono solo alcune delle proposte lanciate da Susanna Cenni, responsabile agricoltura del Pd, durante il seminario “Coltivare: cibo, ambiente, relazioni, futuro nelle Aree interne”, promosso dal Dipartimento Agricoltura del Partito democratico. All’iniziativa erano presenti ricercatori, esponenti del mondo agricolo, istituzioni e il Ministro per la coesione e per il Sud, Giuseppe Provenzano    

“Siamo in una fase di svolta anche per l’agricoltura. Per le aree interne i punti dai quali partire sono molti: penso al il sostegno alla strutturazione di sistemi integrati con altre politiche, dal turismo, all’Horeca, all’offerta culturale, alla trasmissione delle conoscenze con i distretti rurali, i biodistretti, le comunità del cibo; la ricerca, il suo trasferimento, l’uso dell’innovazione tecnologica per colture moderne, un buon uso dell’acqua e un miglioramento della fertilità dei suoli, la tracciabilità e la certificazione di qualità a tutto tondo, dalla salubrità alla qualità del lavoro agricolo; un migliore accesso alla terra per le giovani generazioni, un investimento sulla qualità del paesaggio, dei borghi, delle attività commerciali ed artigianali”

“L’agricoltura nelle aree interne del Paese, ‘due terzi del totale’, è in gran parte dedita alla coltivazione di cibo, spesso di qualità, in gran parte biologico, in alcuni casi di assoluta eccellenza. Ma l’agricoltura nelle aree interne, in montagna, è uno dei motori economici e spesso anche l’unico elemento di coesione sociale. L’agricoltura è coltivazione di ambiente, di contrasto al dissesto idrogeologico, di presidio agroambientale, di produzione di beni comuni, di paesaggio. Ma l’agricoltura in queste aree è ancora scarsa redditività, incapacità di competere sul mercato, spesso ostaggio delle dinamiche di prezzi al ribasso e della concorrenza spietata di sistemi agroindustriali che hanno il loro centro nelle aree urbane più dinamiche, ma con conseguenze anche nelle aree rurali Da tempo – conclude Cenni – l’attenzione per le aree interne, le politiche per il rilancio di borghi, territori più isolati e meno vitali economicamente e socialmente, sono oggetto di attenzione, penso ad alcune norme come quelle per i piccoli Comuni e di una vera e propria strategia, avviata con il Ministro Barca, e oggi rilanciata e rifinanziata con attenzione ed intelligenza grazie al Ministro Provenzano. Questa è la strada da seguire, cogliendo anche la sensibilità dei consumatori, le nuove consapevolezze su salute ed ambiente, e la transizione ecologica ed energetica, verso un vero European Green Deal”.