Agricoltura, Cenni (Pd): “Stop sottocosto e aste a doppio ribasso. Sostenere le imprese virtuose”

“Il prezzo dei prodotti agricoli non è solo un problema di mercato, ma una questione che tocca i temi dello sfruttamento del lavoro, della legalità, dell’ambiente, della qualità, della tutela degli agricoltori. La proposta di legge che presentiamo oggi vuole essere uno strumento finalizzato a contrastare le pratiche criminali e a favorire coloro che, al contrario, operano nella legalità e nel rispetto dei lavoratori e dei consumatori”. Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione agricoltura della Camera, ha presentato così, oggi, l’iniziativa legislativa per mettere fine alla pratica delle aste a doppio ribasso e alle vendite sottocosto e per favorire l’etichettatura e la tracciabilità dei prodotti agricoli. Insieme alla parlamentare dem erano presenti all’incontro con la stampa Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione agricoltura e Maurizio Martina, deputato del Pd e già ministro dell’agricoltura.

“Le aste a doppio ribasso e le vendite sottocosto creano le condizioni per la crescita di fenomeni di illegalità, dal caporalato all’inquinamento ambientale, che è un altro degli effetti della diffusione di queste pratiche. Per spezzare la catena dello sfruttamento, che si alimenta dalle distorsioni lungo tutta la filiera, ho presentato una proposta di legge che si inserisce nel solco delle buone iniziative che erano state prese in passato: dalla legge sul caporalato a quella sui reati ambientali, fino agli sforzi compiuti, anche su scala europea, per la tracciabilità dei prodotti agricoli”.

“La legge – prosegue Cenni – si sviluppa su due cardini fondamentali. Il primo va nella direzione del divieto di vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari sottocosto e del contrasto delle aste a doppio ribasso. Il secondo ha una valenza positiva e propositiva, con misure a sostegno delle imprese virtuose che promuovono le cosiddette ‘filiere etiche’ e la tracciabilità dei prodotti. Da questo punto di vista la legge introduce un’etichetta ‘narrante’, non solo riguardo alla qualità e alla provenienza dei prodotti, ma anche al rispetto delle buone pratiche e delle norme sul lavoro. Un altro elemento concreto per contrastare le aste a doppio ribasso è la trasparenza nella definizione dei prezzi per evitare che alcuni operatori inquinino il mercato e danneggino la filiera. Dobbiamo sostenere chi si impegna per un’agricoltura e un lavoro di qualità, che sono poi la grande maggioranza del tessuto imprenditoriale agricolo del nostro Paese. È solo un primo passo – conclude Cenni – modificabile e migliorabile. Proprio per questo apriremo subito un ampio confronto con tutti i protagonisti della filiera, con l’augurio che presto si possa arrivare a votare e approvare una legge che vada nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori”.