Agricoltura: tra crisi, liberalizzazioni e quote latte continua l’impegno del Pd a tutela dei produttori

L’agricoltura vive una situazione di forte crisi che rischia di mettere in ginocchio migliaia di imprenditori, e le decisioni che riguardano l’Imu sulle imprese agricole rischiano di aggravarla ancora. I dati non sono rassicuranti, visto che i costi di produzione sono aumentati di +5-6% nell’ultimo anno e molte aziende, al contrario, hanno visto diminuire i ricavi (-7% della produzione lorda vendibile).
L’allarme è confermato, come ha recentemente illustrato una nota stampa diramata della Cia di Siena, dai recenti dati del Censimento generale dell’agricoltura 2010, dove risulta che anche nel nostro territorio, nell’ultimo decennio si è perso circa il 35% delle imprese agricole e oltre il 10% della superficie coltivata. Maggiormente colpiti, poi, sono i settori cerealicolo e zootecnico. Qualche giorno fa gli agricoltori della Cia di Siena e di Arezzo hanno convocato un’assemblea pubblica a Bettolle per denunciare la situazione drammatica vissuta dalle imprese agricole, a cui rinnovo, come fatto a suo tempo, tutto il mio sostegno e appoggio. In questa difficile congiuntura, infatti, il mondo agricolo sta ancora facendo i conti con le ricadute dell’Imu, con le difficoltà di spesa delle famiglie italiane, con le pesanti conseguenze del gelo sulle colture e sugli approvvigionamenti e con i prezzi dei carburanti in ulteriore crescita.
In un quadro così complesso credo che le novità contenute nell’articolo 62 del decreto liberalizzazioni, pur non risolutive di tutti i problemi del comparto, rappresentino un segnale molto importante che dobbiamo sostenere e salvaguardare a tutela delle piccole imprese agricole. Altri Paesi europei hanno legiferato in materia di contratti e tempi di pagamento e in Italia il Pd ha presentato, già da diversi mesi, sue proposte di legge in materia. Introdurre elementi di maggiore garanzia e trasparenza non potrà che fare bene all’intera filiera, contribuirà a isolare azioni e infiltrazioni distorsive e a migliorare l’organizzazione e la strutturazione della filiera. Il Partito democratico ha scelto di essere dalla parte della tutela dell’intero settore, per questa ragione è impegnato alla Camera nel promuovere ogni utile iniziativa tesa ad attenuare e modificare le ricadute dell’Imu sulle imprese agricole. Al Senato, inoltre, si sta lavorando oltre che per difendere l’articolo 62, anche per modificare l’articolo 66, che prevede la vendita delle terre demaniali, introducendo anche la possibilità dell’affitto per i giovani agricoltori. Si tratta di alcuni dei comuni punti di impegno sui quali voglio auspicare un positivo risultato. Come positiva è la notizia secondo cui il Parlamento Europeo approverà in via definitiva, nell’ambito del nuovo regolamento sul settore lattiero-caseario, un provvedimento importantissimo che introdurrà, grazie al lavoro del Parlamento, la programmazione produttiva per i formaggi Dop. Uno strumento strategico, atteso da anni dal nostro Paese che premia la parte onesta dei nostri allevatori, dopo la batosta arrivata dalla decisione della Commissione europea di aprire una procedura di indagine per verificare se la proroga di sei mesi, concessa il 31 dicembre 2010 agli allevatori italiani per il pagamento delle multe sul latte, possa configurarsi come aiuto di Stato. Come ho avuto modo di dire più volte, si tratta di un atto annunciato, che dimostra come a causa dell’atteggiamento politico dell’ex Governo sono state ignorate le esigenze della stragrande maggioranza dei produttori italiani che, da sempre, si muovono nell’ambito della legalità. La proroga, infatti, era sbagliata e soprattutto non legale. A questo punto però l’unica cosa che possiamo augurarci, per non unire al danno anche la beffa, è che almeno per scongiurare la procedura d’infrazione si metta in campo una soluzione definitiva, per non penalizzare i produttori onesti. Sulla vicenda Imu non possiamo abbandonare la battaglia. Il Ministro Catania si è dichiarato disponibile, attendiamo gli atti.

One thought on “Agricoltura: tra crisi, liberalizzazioni e quote latte continua l’impegno del Pd a tutela dei produttori

  1. Sono un imprenditore agricolo e quindi parlo con cognizione di causa. La situazione che si presenta rischia di essere veramente disastrosa! Forse chi legifera non si è reso conto che nella nostra Toscana turismo e agricoltura sono in simbiosi, l’uno ha bisogno dell’altra. Mi rivolgo ai rappresentanti del Governo che, per diletto o per lavoro, (e ce ne sono molti!) si trovano nella nostra regione: “Avete provato a chiedervi, osservando incantati la nostra campagna, cosa c’è dietro?”. Sacrifici di ogni genere ma anche passione e amore per la natura.Se vorrete distruggere tutto questo, continuate con questa politica agricola e il gioco è fatto!Un ultimo appunto,non si può fare leggi andando a testa bassa e senza un briciolo di coscienza civica giusto per racimolare quei soldi che non si riescono a far pagare chi dovrebbe.

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