Come Partito Democratico abbiamo fortemente voluto l’informativa urgente con cui il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha illustrato alla Camera le iniziative a sostegno della filiera agricola, agroalimentare e della pesca in relazione all’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime e agli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.
Era necessaria per conoscere nel dettaglio la crisi, ma anche perché si abbia una maggiore consapevolezza di quanto questo comparto sia strategico. Sì, l’agricoltura e la pesca sono attività strategiche per l’Italia: è doveroso ribadirlo di fronte a questa crisi che rischia di farci perdere intere filiere e di causare una crisi alimentare pesante e nuovi esodi. Il rincaro energetico e l’aumento delle materie prime pesa sulle aziende, mentre l’aumento dei beni di prima necessità – pane, pasta, latte – peggiora le condizioni d’accesso ai beni alimentari primari per le famiglie a basso reddito. Alle conseguenze nefaste del conflitto, si aggiungono quelle della crisi climatica: la mancanza di pioggia è ormai evidente nei nostri territori.
Nella storia del mondo la guerra ha sempre generato povertà e fame.
Ecco perché, anche alla luce della fase che stiamo vivendo, è necessario costruire un orizzonte strategico di medio periodo che ci porti verso una maggiore buona produzione nazionale, verso il rafforzamento delle filiere senza alcuna ambizione neo-protezionistica e autarchica, ma anche senza smarrire gli obiettivi del green deal.
Deve essere chiaro l’impegno comune affinché non un’azienda agricola e della pesca debba cesare la propria attività, non una famiglia debba rinunciare a un’alimentazione dignitosa.
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