Agricoltura, una crisi pesante ed un governo senza idee

Coldiretti, Cia, Confagricoltura: tutto il mondo agricolo è sceso in piazza nei giorni scorsi a protestare contro l’ennesima proroga. La maggioranza è andata sotto, mercoledì 21 luglio, in commissione agricoltura alla Camera, non riuscendo ad avere i numeri sul parere alla manovra correttiva. Lo scontro tra Pdl e Lega, come noto, è esploso sulla proroga del pagamento delle multe delle quote latte, mentre in molte piazze italiane si diffondeva la protesta degli agricoltori. Nonostante le dichiarazioni del Ministro Galan, niente è stato toccato, si sostengono ancora una volta gli splafonatori ed in compenso dal 1° agosto non ci sarà più un euro per le agevolazioni fiscali alle aziende in area montana e svantaggiata, e la crisi continua ad attanagliare il settore. Tutto ciò avrebbe dovuto indurre il Ministro e il Governo a rivedere alla Camera i contenuti della parte agricola della manovra e ad occuparsi seriamente della crisi del settore. Noi del Pd siamo con gli agricoltori. Ci siamo battuti in Commissione, lo stiamo facendo in Aula. Lo facciamo nelle Feste del Pd in tutta la provincia di Siena, con dibattiti, incontri pubblici, tavole rotonde con amministratori, politici, esperti del settore ed operatori del mondo agricolo. L’agricoltura italiana merita serietà e certamente non merita di assistere agli scontri inconcludenti tra l’attuale ed il precedente ministro.

Da molti mesi l’intero comparto versa in un pericoloso stato di abbandono, lasciato da solo a fronteggiare gli effetti di una grave crisi che ha colpito l’intero settore. Nel mese di giugno il Partito democratico ha presentato una mozione con 21 interventi per rilanciare il sistema agro-alimentare italiano. Nel bocciare la mozione, il Governo si è confermato per l’ennesima volta sordo ad ogni proposta avanzata dall’opposizione. La mozione conteneva un pacchetto di misure urgenti che, secondo il Pd, sono necessarie al rilancio della nostra agricoltura. Fra queste: la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali in scadenza; il rinvio della cosiddetta ‘accise zero’, ovvero il credito di imposta per nuovi investimenti produttivi agricoli; il ripristino del Fondo di solidarietà nazionale a livello di 230 milioni annui; l’attivazione in Europa di un pacchetto di misure a sostegno delle produzioni mediterranee, tra cui il frumento e l’olio.

La manovra economica in Aula in questi giorni complica ulteriormente le cose, visto che produrrà un taglio ai trasferimenti alla Regione Toscana di 320 milioni per il 2011, di 350 milioni per il 2012 e per gli anni seguenti. Con il taglio di trasferimenti per il 2011 l’agricoltura toscana perderà, come ha dichiarato il Presidente della Regione Enrico Rossi, 30 milioni su 50. Tra i settori in maggior sofferenza c’è sicuramente quello cerealicolo, ma nonostante le sollecitazioni al governo, anche attraverso una mia interrogazione, fino ad oggi manca un piano strategico che dia delle risposte sulla contrazione dei prezzi, sulla necessità di attivare bandi di filiera o sulla valorizzazione delle produzioni ‘Made in Italy’. Il Governo e la maggioranza devono sapere che continueremo a lottare fuori e dentro le aule parlamentari per le imprese e i lavoratori, affinché la nostra agricoltura torni ad essere competitiva a livello internazionale.

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