La commissione agricoltura della Camera ha approvato definitivamente, in sede legislativa, la legge sull’agricoltura sociale. E’ una legge alla quale sono affezionata, avendo iniziato con il collega Fiorio che ne è il primo firmatario, tra le imprese toscane, un viaggio di ascolto. Un provvedimento che ha l’obiettivo di disciplinare e promuovere l’agricoltura sociale, ovvero l’utilizzo dell’azienda agricola per fini sociali, come la riabilitazione e il recupero di soggetti svantaggiati, l’inserimento lavorativo per le persone con bassa contrattualità e la promozione di attività didattiche. Una possibilità importante per il nostro Paese, già sperimentata in alcune nostre Regioni, come la Toscana, il Lazio, il Piemonte e le Marche, che consente di diversificare l’attività dei campi, con il doppio vantaggio di supportare il reddito agricolo e dei lavoratori, dando la possibilità di integrare la produzione con attività sociali rivolte alle persone che, per vari motivi, sono rimaste ai margini della società. Nel testo è inoltre previsto che le regioni, nell’ambito dei piani di sviluppo rurale, possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione integrata territoriale e allo sviluppo dell’agricoltura sociale; che le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possano inserire come criteri di priorità per l’assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale; che i comuni prevedano specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche; che gli enti pubblici territoriali prevedano criteri atti a favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell’ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli; che gli enti pubblici territoriali possano dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell’agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Viene istituito, infine, l’osservatorio sull’agricoltura sociale, nominato con decreto del mipaaf che è chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio e do coordinamento delle iniziative con le politiche rurali e comunicazione. Un passo in avanti, con un buon potenziale, che definisce regole chiare, precise e coordinate per poter contribuire allo sviluppo del nostro Paese sia nell’ambito economico che in quello sociale.