Buone notizie sul fronte dell’agricoltura italiana e soprattutto per due delle eccellenze del nostro Paese: olio e vino. Dallo scorso 24 marzo è operativo il primo piano olivicolo nazionale che contiene misure che puntano all’incremento della produzione nazionale di olive e dell’Olio Extravergine di oliva, alla promozione e valorizzazione dei prodotti e a una più forte organizzazione della filiera nazionale. Grazie al Piano crescono le risorse economiche a disposizione con un investimento di 32 milioni di euro per aiutare la riorganizzazione del settore olivicolo e oleario, a cui si potranno aggiungere le risorse regionali dei Piani di Sviluppo Rurale. Tra le azioni previste l’incremento della produzione nazionale di olive e di Olio Extravergine di Oliva, salvaguardando le risorse naturali, in modo particolare l’acqua. Incentivata la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l’introduzione di nuovi sistemi colturali che conciliano la sostenibilità ambientale con quella economica. Altre azioni riguardano la promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l’efficienza dell’olivicoltura italiana. A sostegno dell’olio extravergine di oliva italiano certificato vanno anche una serie di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali. Previsti infine il recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili e il sostegno all’aggregazione e all’organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola. Dall’olio al vino, infine, la Commissione Agricoltura della Camera si sta occupando del testo unico prima dell’inizio del Vinitaly. I punti principali della legge sono: snellimento burocratico, alleggerimento per gli adempimenti dei produttori, allineamento ai processi di produzione enologici europei, riconoscimento del vitigno autoctono nazionale. Da segnalare anche l’introduzione del ‘ravvedimento operoso’ che permetterà la regolarizzazione di irregolarità, beneficiando della riduzione delle sanzioni; mentre il vino e i territori viticoli entreranno a far parte del patrimonio naturale, culturale, gastronomico e paesaggistico italiano.