Archiviare prima possibile l’era B che ci ha portato al disastro e ricostruire il Paese.

“Sono ore drammatiche quelle che stiamo vivendo, e purtroppo non è consolante nè tantomeno risolutorio constatare che il pd e le opposizioni da mesi e mesi sostenevano la necessità di provvedimenti che invertissero la rotta e provocassero un cambio di passo, provvedimenti per ridurre fortemente l’indebitamento e  dare fiato ad imprese, famiglie, enti locali. La situazione che oggi caratterizza l’Italia è gravissima, ed abbiamo oltrepassato la linea di confine che in molti indicavano come soglia oltre la quale ogni recupero diventa quasi impossibile. Ieri è giunta una nuova lettera da Bruxelles con disposizioni e prescrizioni precise. Ieri, nonostante tutto fosse già scritto e preannunciato, il Premier  ha voluto sbattere la faccia in aula nello sbriciolamento della sua maggioranza, ma soprattutto nel fallimento o piu concretamente nell’assenza delle politiche del suo Governo.
I titoli dei giornali internazionali, i commentatori, l’arrivo dei commissari. Qualche atteggiamento sprezzante di troppo nei nostri confronti. Abbiamo visto e continuiamo a vedere toni pesantissimi e denigratori verso quello che puo ancora ambire ad essere uno dei paesi piu industrializzati del mondo.
Adesso sarà difficilissimo risalire la china e sappiamo che queste ore e questi giorni saranno decisivi per recuperare credibilità ed ossigeno.
La responsabilità che portano il Premier e la maggioranza sono enormi, e purtroppo, nonostante l’annuncio di dimissioni e l’impegno assunto davanti al Presidente della Repubblica , anche in queste giornate non ci pare di scorgere la sufficiente responsabilità, e la sufficiente consapevolezza del nostro essere già dentro al baratro.
Responsabilità e senso dello stato. Competenze adeguate. Rispettabilità ed autorevolezza.
Abbiamo chiesto di accelerare il processo di discussione ed approvazione della legge di stabilità consentendo di concludere entro domenica. Ma anche su questo non abbiamo ricevuto risposta.
Adesso le nostre energie devono essere tutte concentrate nella ricostruzione del Paese e delle sue fondamenta come da mesi hanno chiesto comunemente le parti sociali. Non c’è davvero più tempo per altro. Lo dobbiamo ai nostri cittadini e non solo ai nostri elettori. Sarebbe auspicabile che tutta la politica si assumesse l’onere di mettersi a disposizione di una immediata azione di comune intervento per salvare il Paese.  Se ciò non fosse possibile non ci resta che andare al piu presto alle urne per ricominciare, riconquistare e meritare speranza e fiducia degli Italiani e delle Italiane, restituire dignità al nostro Paese nel 150′ suo anniversario e dire alle giovani generazioni cui è stato tolto il futuro, che assieme possiamo farcela.
Non riesco a non fare il confronto fra due fermo immagine: quella della caduta di Prodi, con la sconvolgente rappresentazione di chi mangiava mortadella e brindava con champagne, e la caduta di Berlusconi, ceruleo, ed il silenzio di un’aula attonita, con una opposizione consapevole della drammaticità dell’attualità. Forse è anche per questo che quando Prodi ha lasciato Palazzo Chigi lo ha accompagnato un applauso solidale degli stessi lavoratori di quel palazzo. L’autorevolezza è fatta anche di questo.”

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