Aspettando il 2009, tra desideri e concretezza

A fine anno di norma si fanno bilanci, inventari, propositi per l’anno nuovo. Con la complicità di luci e messaggi rasserenanti milioni di bambini e bambine ripongono attese e desideri in Babbo Natale. Piacerebbe anche a me potermi affidare ad una slitta trainata da renne, ma forse le mie richieste sono un tantino più complesse da esaudire.

Vorrei, innanzitutto, che il 2008 si portasse via il rancore ed il clima crepuscolare che stiamo vivendo. Un clima cresciuto negli anni, alimentato anche da chi ha seminato, e non solo a destra, qualunquismo e populismo, da chi ha avvelenato i canali della rappresentanza democratica. Un clima che rende difficile e troppo spesso non autorevole il ruolo non solo delle forze politiche, ma delle istituzioni stesse. Vorrei che alla crisi, pesante ed inedita per le sue caratteristiche e la velocità con le quali si è affermata, giungessero risposte forti, capaci di rassicurare le famiglie, le centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici che rischieranno la cassa integrazione e la perdita del posto di lavoro, dando loro la certezza di non essere lasciati soli e di contare su una rete economica e sociale di protezione. Risposte capaci di reagire, ad esempio, investendo su una formidabile riconversione ecologica dell’economia, come Obama negli States sta facendo. Vorrei che la crisi del Brunello fosse alle nostre spalle, che quella del camper trovasse le prime risposte importanti per tornare a determinare numeri positivi.

Vorrei che in questo Paese investissimo, da fanalino di coda quale siamo, su vere pari opportunità tra uomini e donne, rimuovendo le disparità salariali ancora fortissime, rafforzando la rete di servizi per infanzia e terza età, mettendo al centro il merito e le competenze nell’accesso a lavoro e carriera.

Vorrei che il Pd facesse sul serio. Riprendesse il suo cammino originario, investisse sulle energie che hanno creduto in lui indipendentemente dalla storia di provenienza, aprisse una riflessione nuova, forte e grande sull’etica dei comportamenti in politica e nella cosa pubblica, magari rileggendo ed aggiornando la lezione che Enrico Berlinguer ha dato all’Italia ormai oltre vent’anni fa. Vorrei che il Partito democratico investisse di più su giovani generazioni e donne, parlasse con più energia agli italiani e alle italiane, radicandosi in tutto il Paese grazie alle idee, alle proposte, alle facce pulite dei suoi uomini e delle sue donne. Vorrei..un’Italia migliore.

Se dovessi pensare a cosa gettare metaforicamente dalla finestra alla scoccare della mezzanotte di questo 2008 non avrei dubbi: l’ultima proposta di Brunetta sull’aumento dell’età pensionabile per le donne, le porte sbattute sulla faccia di Beppino Englaro, l’inefficace ed umiliante social card e la decisione di non confermare i contributi per gli investimenti sul risparmio energetico nelle abitazioni. Certo, al governo c’è Berlusconi, la sfiducia è una brutta bestia con la quale combattere, e da qualche tempo sembra che tutto stia esplodendo sotto i piedi del Pd. Ma io continuo a pensare che possiamo farcela e che dobbiamo reagire con grande forza e fermezza: il domani sarà solo quello che assieme saremo capaci di costruire con il contributo di tutti.
E ora veniamo ai propositi: per l’anno nuovo voglio confermarvi tutto il mio impegno, per il nostro territorio, per l’agricoltura e, per una piccola quota, anche per il nostro Paese. Non lasciatemi sola però, continuate a scrivere, a sollecitare il mio impegno, a suggerire e a criticare. Insomma, non perdiamoci di vista.
Per adesso a tutti voi, di cuore, i miei più cari auguri di festività serene.

Susanna Cenni

One thought on “Aspettando il 2009, tra desideri e concretezza

  1. Ti ringrazio e ricambio gli Auguri
    condivido i propositi e il desiderio che il PD riprenda il cammino originario. Lasciando dietro di se le logiche di aggiustamento dei poteri di corrente. Sono convinta che la pluralità è alla base della democrazia, ma non è il conto di quale persona mettimo qui o li, tenendo conto a quale corrente appartiene.
    Aggiungo un desiderio, che si perda la paura di confrontarsi con le cose scomode, affrontiamole per quelle che sono, consapevoli che tanti anni di qualunquismo non fanno bene a nessuno.
    Penso che le regole create con lo statuto e il codice etico siano state scritte anche per questo.
    in fine UN ABBRACCIO A TUTTE LE DONNE DEL MONDO E SOPRATTUTTO A TUTTE LE DONNE CHE SOFFRONO.
    Catia

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