Tra i capolavori del cosiddetto decreto semplificazione c’è un tema che invece si è assai complicato e che riguarda gli autonoleggiatori con conducente. Queste imprese sono in agitazione da mesi, dopo un provvedimento inserito e poi ritirato dalla legge di bilancio che rischia di fermar e buona parte di questi lavoratori. Il provvedimento è stato poi nuovamente inserito in un decreto, quello sulle semplificazioni, arrivato alla Camera blindato, e quindi senza alcuna possibilità di emendarlo. Nei giorni scorsi ho incontrato i rappresentanti della Federazione autonoleggiatori toscani preoccupati per il provvedimento dell’esecutivo che introduce una serie di adempimenti, divieti e sanzioni pesantissime che, di fatto, mettono a forte rischio il settore, stravolgendo completamente lavoro e professionalità delle quasi 2000 imprese di Noleggiatori con conducente (NCC) operanti nella nostra Regione. Una norma sbagliata tecnicamente, giuridicamente e politicamente. Come Pd abbiamo cercato, in Commissione e in Aula, di modificare il testo con emendamenti resi inutili dall’imposizione del voto di fiducia. Abbiamo poi presentato un ordine del giorno che chiedeva al Governo l’immediata attivazione di un tavolo tecnico politico con Regioni, Comuni e organizzazioni di categoria e l’attivazione di un osservatorio presso le prefetture per rilevare le criticità e migliorare il testo. Anche l’ordine del giorno però è stato respinto. In un Paese in recessione come l’Italia l’esecutivo continua a colpire le imprese, accanendosi su chi lavora e non alzando un dito su abusivismo ed evasione, fenomeni assai diffusi nel campo dell’auto trasporto delle persone.
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