La Siena-Firenze è un’infrastruttura fondamentale per la viabilità della zona eppure con grandi problemi, perennemente in manutenzione, senza possibilità di sosta o quasi. E’ una strada necessaria, sulla quale occorre investire per l’ammodernamento, intervenendo prima di tutto in difesa della sicurezza dei cittadini. Anche per questo faccio un appello a tutti, affinché il 12 febbraio ci sia una grande partecipazione all’iniziativa promossa dai presidenti delle province di Siena e di Firenze. Facciamo in modo di essere in tanti, appoggiamo la protesta e le iniziative dei Comuni. Il Paese, le sue strade, le sue infrastrutture non si ammodernano tracciando linee con un pennarello in tv. C’è piena consapevolezza del quadro economico e finanziario in cui le scelte del Governo sono collocate, ma stiamo parlando di una arteria fondamentale per il nostro territorio e per la Toscana. Ci vogliono risorse vere, serietà, concretezza. Pretendiamole sostenendo la battaglia delle nostre istituzioni locali.
Autopalio, bene Rossi ma il Governo impegni risorse vere per la sicurezza
Leggiamo con interesse del grande impegno della Regione, del presidente Rossi e dell’assessore Ceccobao, consapevoli dell’urgenza che oramai riguarda l’Autopalio, ed è certo importante l’impegno che ieri il governatore toscano ha strappato al Governo. Ma sappiamo benissimo che è un impegno insufficiente sul piano finanziario. L ‘incontro si è svolto ieri (giovedì 20 gennaio) tra il ministro del trasporti Altero Matteoli, il presidente Rossi, l’assessore Ceccobao a Roma.
Io ci sarò alla mobilitazione contro il pedaggio sulla Siena-Firenze, promossa dalle due amministrazioni provinciali per il prossimo 12 febbraio e sostenuta dal Pd. Il pedaggio non può essere accettato in cambio di un parzialissimo ed insufficiente impegno di Governo ed Anas che basterebbe solo a coprire una piccola percentuale degli investimenti necessari. Chi come me vive a metà di quella strada e da decenni percorre l’Autopalio ha oramai imparato a conoscere a memoria le buche, gli avvallamenti, a ricordare i punti in cui l’asfalto è più malmesso e la strada a rischio. La strada è di molti metri più stretta degli standard europei, senza corsia d’emergenza. In queste condizioni lo Stato non può esigere il pagamento di un pedaggio, come abbiamo detto in più occasioni al Governo attraverso interrogazioni e ordini del giorno del Partito democratico.