Si, abbiamo una legge.
È andata. Ed è andata parecchio bene. La proposta di legge n. 348, Cenni, è stata approvata all’unanimità dalla Camera questo pomeriggio.
Si perché…questo dovrebbe fare un parlamentare: provare a legiferare.
Approfondire le sue màterie, studiarle, andare in giro a verificare le ricadute, ascoltare. In questo caso posso dire che è stato così, con un viaggio iniziato nel 2009, con la mia regione, la Toscana, con competenze accademiche come Concetta Vazzana, Gainouca Brunori, Marcello Buiatti. E poi Grazia Mammuccini, Donne in campo, gli amici di slowfood, gli agricoltori custodi… Mai da sola, con buoni compagni di viaggio. Nel 2010 abbiamo presentato per la prima volta un testo alla sala mappamondo. C’erano Dario Franceschini e Roberto Burdese con me. Consegnammo assieme alla cartella stampa una bustina di semi ai giornalisti, erano i semi selezionati dagli agricoltori custodi. Poi il percorso in commissione fu complicato. Ci fermammo li, non riuscimmo ad arrivare in aula. Con la nuova legislatura sono ripartita. Con pazienza. Ho trovato nei colleghi della commissione un supporto grande, a partire dal mio amico Massimo Fiorio, che ne è stato relatore è che non ha mollato, Dagli Ecologisti Democratici, da Maurizio Martina e i funzionari del Mipaf.
Ancora una volta mai da sola.
Anche gli altri gruppi hanno dato una mano, contribuito a migliorare, affinare. M5S, Sel, Lega…
E siamo arrivati in aula. La scorsa settimana con la discussione generale, oggi con il voto.
Unanimità. Un cartellone quasi imbarazzante di questi tempi.
Si. Sono contenta.
Perché in mezzo alle riforme, alla discussione sulla Costituzione, sulle fondamenta dello stato. In mezzo alla sessione di bilancio. Siamo riusciti ad approvare una legge che si occupa di semi, di varietà vegetali, di razze animali, di tutela dai brevetti, di tutela dagli Ogm, di comunità del cibo, accogliendo le parole giuste per parlare di terra, di cibo, di democrazia nel mercato delle sementi.
Forse è’ accaduto per ricordarci, mentre parliamo delle nostre fondamenta, che è utile tenere i piedi ben piantati sulla nostra terra. Quella terra madre senza la quale non esisteremmo proprio.
Si oggi sono contenta. Anche se continuo a seguire il pasticcio infernale delle province, il destino dei miei colleghi…e molto altro.
Grazie a tutti e a tutte…a tutti i miei colleghil, quelli che ho sentito vicino. Perché il calore di un abbraccio, di un sorriso è’ decisamente migliore della competizione sfrenata che a qualcuno piace tanto.
Onorevole
dove si può leggere il testo che è stato approvato?
I parenti selvatici delle specie coltivate possono fornire variabilità genetica per molte situazioni critiche (resistenza a malattie e insetti, resistenza a siccità e salinità); io personalmente in commissione il 29 maggio 2014 ho parlato di questo. La biodiversità delle specie coltivate dipende ANCHE della conservazione delle forme selvatiche (che sono quelle con più elevato grado di adattamento all’ambiente).
Ne avete tenuto conto? SPERO DI SI, ma non perché l’ho detto io bensì perché i parenti selvatici rappresentano una garanzia per la biodiversità agricola e per la sicurezza alimentare globale.
Buone Feste. Beti Piotto 06 50074596
stanno correggendo il testo per il senato. Non abbiamo potuto raccogliere tutto quanto arrivato da audizioni, ma forse potranno farlo al senato.