In commissione è stata nuovamente incardinata la legge sull’agricoltura biologica. Ricordo che aveva esaurito il suo iter alla Camera nella scorsa legislatura, ma non al Senato. Un settore, quello del biologico, che, fino a qualche anno fa, era ritenuto un settore di nicchia e che oggi rappresenta una parte importante della nostra economia agricola. Nel frattempo è stato approvato anche il regolamento europeo, che per alcuni aspetti ci fa compiere un passo avanti.
La legge che ho ridepositato, come prima firmataria, riconosce l’agricoltura biologica come “attività di interesse nazionale con funzione sociale”, norma un settore economico rilevante stabilendo di riordinare il quadro dei controlli attraverso la definizione di un Piano nazionale per l’agricoltura biologica e con un fondo per lo sviluppo del settore che sostiene anche l’attività di ricerca, le reti tra di imprenditori bio e la nascita dei Biodistretti. Con i biodistretti toscani ho avuto modo di incontrarmi alcuni mesi fa per scambiare alcune prime impressioni e il loro contributo sarà importante per approvare una buona legge.
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