Il nuovo rinvio di una settimana, dopo la sospensione, ieri, dei lavori della commissione, è molto grave. Testimonia la permanenza di divisioni insanabili all’interno della maggioranza in merito all’articolo 43 ed ai contenuti del bliz operato in Senato in merito al calendario venatorio. E’ grave che a metà aprile 2010, la comunitaria 2009 sia ancora da approvare nonostante l’Italia sia già sottoposta a condanna per le sue inadempienze e per la violazione della cosidetta ‘direttiva uccelli’.
Già ben prima della scadenza elettorale avevamo assistito a rinvii, riapertura dei termini per la presentazione di ulteriori emendamenti e a veri e propri boicottaggi, con la sistematica assenza della maggioranza dai lavori di commissione. Ieri, dopo un apprezzabile tentativo da parte del relatore che ha provato a entrare nel merito di quanto l’Europa ci chiede, abbiamo assistito all’ennesimo rinvio. E’ impossibile salvare capra e cavoli, cioè rispondere alle richieste dell’Europa e soddisfare al tempo stesso gli “estremismi venatori” di qualcuno. Soprattutto continua a non esistere alcuna ragione, alcun appiglio normativo, per intervenire e modificare l’attuale calendario venatorio.
Da settimane il Partito democratico è pronto e presente in Parlamento. Abbiamo presentato un emendamento per sopprimere l’art. 43, impropriamente inserito nel testo licenziato dal Senato, e nuovi subemendamenti al testo del relatore. Il calendario venatorio non è oggetto della legge Comunitaria ed ogni decisione in materia è da ritenersi estranea al testo di legge.
Genti onorevole,
mi permetto di scriverle, in quanto lei rappresenta gli interessi dei cittadini toscani che le hanno dato ampia delaga rappresentativa per operare con giudizio nel parlamento italiano. Sono un suo elettore e vivo in provincia di siena dove il PD conserva ancora un ampio consenso, cosa ormai rara nel resto d’italia. Le scrivo oggi 15 aprile in quanto oggi è stata licenziata la prima bozza di riforma sulla caccia in commissione agricoltura alla camera. Con profondo rammarico non posso che constatare la totale miopia del PD e anche sua nei confronti di questo provvedimento. Si parla di deregulation, di caccia no limits, quando in realtà si è posto fine all’arbitrio di tar e giunte regionali ideologizzate anticaccia che fino ad ora legiferavano nella più totale noncuranza di aspetti scientifici e normativi europei, con il solo scopo di danneggiare la pratica venatoria. Con il nuovo provvedimento si autorizzano le regioni a posticipare fino al 20 febbraio !!! non certo tutto l’anno o chissà cosa, e solo dopo aver validato la proposta con il parere tecnico scientifico dell’ISPRA !!!!, la stagione della caccia e solo per determinate specie di migratori che non hanno ancora dato il via alla migrazione pre-nuziale!!! Lei onorevole Cenni rappresenta gli interessi di migliaia di elettori e elettrici toscane che vivono in un ambiente rurale e scarsamente urbanizzato , nel quale la caccia e le sue tradizioni svolgono da millenni un’ importante ruolo di coesione sociale e di salvaguardia dell’ambiente, che proprio grazie all’iniziativa volontaria di associazioni venatorie e singoli cacciatori hanno permesso e permettono tutt’oggi a milioni di visitatori di godere della impareggiabile bellezza della campagna toscana, dei suoi prodotti agro-alimentari, del suo patrimonio artistico. Se, come leggo sui quotidiani di oggi lei ritiene di non condividere con la gran parte dei suoi elettori questa visione d’insieme sull’attività venatoria, associandosi al solito coro degli anticaccia di professione (insignificante e minoritario sul piano dei numeri e della rappresentatività politica) la invito gentilmente a prendere le dovute conseguenze: la sua non è una delega in bianco ed alle prossime elezioni, io come moltissimi altri suoi elettori non saremo più docili e passivi esecutori di direttive di partito: adesso basta, la politica va fatta con la gente e per la gente e soprattutto per la gente che si rappresenta, non per altri interessi a noi ignoti e contrari
cordiali saluti