Cambiare la politica: investiamo sulle ragazze

“Lo sappiamo, sono giorni di attenzione verso  donne. E’ la settimana delle pagine dedicate, della ricerca di citazioni, nomi, numeri. Se ne parla, per fortuna si discute ancora si approfondisce, si cerca di trasmettere messaggi, di far comprendere anche ai più disattenti che il differenziale tra i generi e’ ancora alto. Differenza salariale, scarsa presenza nei vertici economici, politici, istituzionale. Grande differenza nell’accesso al mercato del lavoro delle ragazze, stereotipi sessisti.
Leggeremo anche dichiarazioni sulle “quote rosa”, favorevoli, contrari, astenuti, indifferenti. Ci attenderanno banalizzazione e commercializzazione dell’8 marzo, e ci arrabbieremo.
Ma c’è un legame tra le difficoltà che questo nostro Paese ha e la esclusione delle donne e forse oggi più di ieri consiglierebbero alle forze politiche, ai decisori di prestare un po’ di attenzione: certo per le stime  circa la ricaduta in termini di pil  di una maggiore occupazione delle donne, ma non solo.
Difficile non fare i conti con la profonda crisi della politica, della rappresentanza, dei partiti che il Paese sta vivendo. L’altissimo tasso di allontanamento, di sfiducia nella politica “tradizionale”. C’è stanchezza verso l’occupazione ossessiva dei soliti noti nei talk show televisivi, c’è una grande domanda di trasparenza, di chiarezza nel finanziamento della politica. Alcune sorprese nelle grandi citta’ ci raccontano, non solo di problemi del pd. Ci dicono che si possono fare campagne elettorali sobrie, e che forse i cittadini tornano a privilegiare chi parla al cuore e alla testa, chi si occupa di vita quotidiana senza effetti speciali. Non voglio farla facile, ma un processo si è messo in moto, e questo processo può consentire ad un numero più alto di donne, e di giovani donne, di partecipare anche da protagoniste al necessario ed ineludibile ricambio, ad una profonda riforma della politica. Le donne spesso sono state penalizzate da sistemi elettivi con la preferenze, da competizioni all’ultimo sangue, per scarsa attitudine a reperire risorse, per una minore notorieta’, per l’abitudine nel privilegiare sociale, lavoro, quotidianità rispetto ai massimi sistemi, per l’uso di tomi gentili (ma non dimessi) anche di fronte alla competizione…e spesso hanno perso.
Nei prossimi giorni l’aula di Montecitorio si troverà a votare un testo bipartisan  che modificherà le leggi elettorali degli Enti Locali, delle Regioni, introducendo il meccanismo della doppia preferenza, dell’alternanza nelle liste bloccate o nei collegi, penalizzando finanziariamente quei partiti che non rispetteranno una adeguata presenza di entrambi i generi, e introducendo l’inammissibilita di liste di un solo genere.
E’ una bella occasione per la politica. Una bella occasione per accelerare il ricambio, per accrescere la presenza femminile che anche nella nostra regione non vede grandi primati numerici.
Non parliamo di quote rosa, parliamo di democrazia.
Già democrazia, che come etica, trasparenza, sobrieta’…tutte parole che terminano con la A, come donna.”

Susanna Cenni

One thought on “Cambiare la politica: investiamo sulle ragazze

  1. Davvero una bella occasione da non disperdere, con più Donne mi vengono subito in mente altre parole che terminano con la A, serietà, capacità, laicità, umanità, dignità…..
    Ciao Susanna, a presto e buon 8 marzo!
    un abbraccio
    (pubblico questo post sul Blog del Circolo: circolopdwalterschepis.blogspot.com)

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