#Canapa: a Viareggio con i GD per parlare della canapa come risorsa

 

La settimana scorsa ho partecipato all’iniziativa “Canapa, la risorsa. Dal tramonto del proibizionismo alla nascita delle filiere”, organizzata dai Giovani democratici Versilia a Viareggio.

E’ stata un’ occasione interessante per discutere delle novità che riguardano l’uso industriale ed alimentare della canapa, ma anche delle proposte per la liberalizzazione della cannabis. Con le materie prime della canapa, infatti, si possono produrre, in modo pulito ed economicamente conveniente, tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili, materiali per l’edilizia ed anche un olio alimentare di altissime qualità. Su questi progetti si stanno impegnando molti giovani nelle realtà italiane, e in Versilia un’ associazione “VersilCanapa” sta supportando tali progetti.

Nel nostro Paese, che è stato il secondo produttore al mondo di canapa dopo la Russia fino agli anni 40 qualcosa si sta muovendo, la legge sulla coltivazione della canapa ad uso industriale è già stata approvata alla Camera, ed è stata depositata anche una proposta di legge che intende mettere fine alle fallimentari politiche proibizionistiche, che come hanno dimostrato i dati della relazione presentati della Direzione nazionale Antimafia al Parlamento, hanno determinato risultati inconsistenti e soprattutto alimentato il mercato illegale gestito dalla criminalità organizzata. E’ la stessa Direzione Nazionale Antimafia che ha proposto politiche di depenalizzazione che potrebbero dare buoni risultati in termini di deflazione del carico giudiziario, di liberazione di risorse disponibili delle forze dell’ordine e magistratura per il contrasto di altri fenomeni criminali. La proposta di legge che ho sottoscritto insieme ad altri colleghi prevede la possibilità di coltivare la cannabis a livello personale e associativo, con dei limiti legati alla quantità, all’età e alla fedina penale. Si tratta di lavorare per una concreta e piena regolamentazione della produzione, vendita e consumo della cannabis, adattandola alle caratteristiche al nostro contesto sociale e giuridico, per una strategia che può avere effetti positivi sul piano sociale, sanitario, fiscale e di contrasto alle organizzazioni criminali.

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