#Caporalato: difendere la legge e continuare la lotta allo sfruttamento. La mia interrogazione

 

Una buona legge quella voluta da Martina e Orlando, lo hanno riconosciuto innanzitutto le forze dell’ordine e le associazioni che si sono sempre battute contro il caporalato.

In settimana è stato presentato il documento dell’associazione ambientalista Terra sottoscritto da oltre 20 associazioni ambientaliste del Paese e dalle sigle sindacali. Una presa di posizione chiara che condivido completamente.

Nel testo si chiede la salvaguardia e la piena applicazione della legge sul caporalato. Dopo le preoccupanti dichiarazioni del Ministro degli Interni Matteo Salvini e del Ministro all’agricoltura Gian Marco Centiniaio, che hanno espresso la volontà di cambiare la norma, è ancora più urgente sostenere la legge e promuovere tutte le azioni che garantiscano la piena applicazione della legge 199, perché solo così si tutelano la qualità del lavoro e le condizioni di vita dei lavoratori. La legge sul caporalato è una norma di civiltà che siamo riusciti a far approvare durante la scorsa legislatura e che ha portato a risultati importanti, a partire dalle numerose confische e operazioni di polizia, che hanno permesso di recidere il legame tra criminalità organizzata e lavoro della terra, garantendo un lavoro agricolo di qualità che tutela i lavoratori e le imprese che rispettano le regole. Anche dall’opposizione continueremo a combattere ogni forma di sfruttamento. Per questa ragione ho presentato un’interrogazione rivolta ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’Interno per sapere se la lotta al caporalato rappresenta una priorità per l’attuale Governo. Sempre nel testo ho chiesto di conoscere eventuali iniziative urgenti per rafforzare le normative vigenti, a partire dalla riattivazione del protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. L’intesa, scaduta a fine 2017, era stata firmata dai Ministeri dell’interno, del lavoro e delle politiche sociali, delle politiche agricole alimentari e forestali, dall’ispettorato nazionale del lavoro, dalle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di categoria e aveva come finalità principale quella di sostenere e rafforzare gli interventi di contrasto al caporalato e allo sfruttamento su tutto il territorio nazionale.