#Caporalato: la musica e le voci degli sfruttati per testimoniare la dignità del lavoro

Da anni questo Paese prova con importanti leggi, con una azione continua di forze dell’ordine, ispettori e con l’azione inarrestabile di sindacato di strada e associazioni a combattere la piaga del Caporalato. Lo fa ottenendo risultati, ma anche contabilizzando purtroppo morti, prendendo atto di tante situazioni di sfruttamento ancora in essere, come troppo spesso è accaduto nelle recenti estati in Puglia, nei ghetti fatti di lamiera di Calabria.

È proprio dai quei ghetti, da quei contesti di sfruttamento, di disperazione, di schiavitù che nasce un’esperienza straordinaria che, grazie a Fabio Ciconte, direttore di Terra!, ho potuto incontrare qualche giorno fa a Roma.

Si tratta dell’Orchestra dei Braccianti, nata dall’incontro tra 18 persone di 9 nazionalità diverse che raccontano con musiche, parole, suoni differenti di sfruttamento, della nostalgia per i loro Paesi, per le loro famiglie, raccontano di speranze, di sogni e di dignità.

Si di dignità. Dignità che si fa arte, reazione, riscatto.

Ascoltateli, cercate notizie su di loro, invitateli, fateli conoscere.  La loro musica è travolgente e il loro messaggio arriva dritto, dentro, coinvolgendoti con emozione e commozione.  Alcuni di loro dopo le esibizioni tornano a dormire nei ghetti e nelle baracche in cui vivono. Perché il Caporalato è ancora tra noi ed a noi tutti spetta sconfiggerlo.

Clicca qui per vedere l’Orchestra dei braccianti che mette in musica il lavoro nei campi.

 

Clicca qui per leggere il progetto dell’Orchestra dei braccianti.