Carceri, Cenni: “A Ranza: migliore la situazione di personale e reclusi, servono impegni per interventi manutenzione”

“Vedo molta passione nella discussione sul sistema carcerario italiano. Consiglio vivamente di approfondire di persona, e di toccare con mano.” E’ quanto dichiara Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, in occasione del suo periodico incontro con le strutture carcerarie locali, ieri a Ranza. “Ho molto apprezzato i contenuti del messaggio che il Presidente della Repubblica ha trasmesso alla Camere la scorsa settimana. Un messaggio che ha ricordato a tutti quanti che La Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, ci ha condannati, imponendoci di risolvere il problema entro il maggio del 2014”

“E’ certo – spiega Cenni – che occorrano un impegno serio e alcune modifiche strutturali e permanenti di un sistema che oggi riempie le strutture penitenziarie con molti detenuti per piccoli reati che certamente e più utilmente potrebbero scontare pene alternative. La certezza del diritto e della pena sono fondamentali ma altrettanto lo è la dignità di migliaia di detenuti e le condizioni di lavoro degli agenti che  si trovano in condizioni di estrema difficoltà nelle nostre carceri. Servono interventi strutturali, misure alternative alla detenzione e una riforma della custodia cautelare per riuscire a fare delle carceri un vero luogo di riabilitazione.  Abbiamo infrastrutture che versano in condizioni vergognose e una popolazione carceraria non più gestibile. I numeri sono impietosi: nel nostro Paese i detenuti sono oltre 65mila, contro i 47mila posti possibili, per un totale di quasi 19mila persone in più. Occorre quindi aprire una seria riflessione normativa, come abbiamo fatto nei mesi scorsi, sull’adozione di pene alternative al carcere”.

“Sovraffollamento e difficoltà strutturali, oltre ad una localizzazione infelice, con tutto quanto ne consegue, sono da anni presenti anche Ranza – spiega Cenni – oggi in parte attenuati da alcune prime risposte da parte del DAP, ma restano problemi strutturali che richiedono urgenti interventi. Da sempre le istituzioni locali si sono impegnate e in più occasioni il caso Ranza è stato portato all’attenzione dei ministri competenti e in Parlamento. Oggi la struttura può respirare grazie all’arrivo di alcune unità di nuovo personale di polizia, può contare finalmente su una direzione stabile che si sta molto impegnando, e alla quale credo vada garantita la massima collaborazione. “Ho potuto apprezzare  – conclude la parlamentare senese – lo sforzo di questi mesi del direttore e del personale teso a perseguire un piano di più lungo respiro, cercando di favorire attività lavorative per i detenuti e organizzando all’interno del carcere progetti di recupero, come l’apertura di uno spazio attrezzato e reso più gradevole per favorire l’incontro tra detenuti e figli. Ma ho anche preso visione di carenze strutturali che rendono invivibili alcune celle, e difficoltoso anche il lavoro in alcuni uffici, che richiedono interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, affrontabili senza impegni ingentissimi, e sui quali intendo impegnarmi”

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