L’intervento di Susanna Cenni deputato del Pd sulle donne e sulla presenza femminile nelle istituzioni
Erano proprio belle quelle donne con la fascia tricolore sul palco delle autorità in occasione delle celebrazioni del 2 giugno a Siena. Poco meno della metà dei Comuni presenti erano rappresentati da donne. In realtà solo alcune ricoprono la carica di Sindaco, molte di più quella di assessore. Sono donne normali, impiegate, ferriste, assistenti sociali, direttrici di banca, tecnici che corrono e si impegnano, ogni giorno, tra il Comune, il lavoro, la famiglia, la casa e i figli.
Era una bella immagine quella che si è affacciata prima davanti al Duomo e poi in Piazza del Campo. Molti volti femminili si potevano scorgere anche nei vari Corpi del picchetto d’onore e tra le istituzioni. E’ la faccia di quella che dovrebbe essere una democrazia moderna, quella che sessanta anni fa i padri e le madri costituenti avevano pensato e scritto, e che il 2 giugno abbiamo ricordato in tutto il nostro Paese: donne e uomini che costruivano la nostra democrazia, con pari diritti e pari doveri.
Principio tante volte ribadito, con autorevolezza e forza, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, poche settima fa a Firenze, ha ricordato i ritardi dell’Italia per quanto riguarda l’occupazione femminile, le differenze salariali, gli stereotipi culturali ancora forti, la difficoltà a conciliare vita lavorativa e familiare e la scarsa presenza delle donne nelle istituzioni, nella politica e nelle posizioni di vertice.
Purtroppo a tutti questi temi dobbiamo aggiungere anche la mancanza di misure a tutela delle donne nei casi aggressione che, troppo spesso, rimpiono le pagine di cronaca nera dei nostri quotidiani. Sulla questione della violenza sulle donne il governo Prodi, la Regione Toscana, le Province, tra le quali Siena e tanti Comuni, avevano avviato un lavoro importante, incentrato su azioni di coordinamento e sostegno ai servizi ed ai centri antiviolenza. Gli sforzi degli enti locali sarebbero dovuti essere sostenuti da una legge che purtroppo è caduta assieme a Prodi e da un fondo di circa 20 milioni di euro che invece era stato previsto nell’ultima finanziaria approvata. Purtroppo, da neoparlamentare un po’ curiosa e inesperta, ho scoperto che nel decreto legge del governo su Ici e potere d’acquisto, assieme ai tagli che colpiranno i nostri enti locali e le regioni ci sarà la totale scomparsa del Fondo per la violenza contro le donne, di quello per la formazione, l’aggiornamento e l’introduzione del bilancio di genere e di quello per l’inserimento delle rilevazioni statistiche di genere.
Insomma un decreto legge che colpisce le donne. Mi chiedo se le giovani Ministre ne siano consapevoli e se si batteranno per le donne italiane e per difendere questi importanti stanziamenti che sarebbero andati a supportare politiche a tutela del mondo femminile. Mi chiedo infine se siano questi i primi messaggi rivolti alle donne da parte del nuovo governo italiano. Messaggi che si aggiungono alle dichiarazioni di singoli ministri sulla legge 194 e sulla legge 40. Da questa settimana le Parlamentari del Partito democratico si batteranno, interrogheranno il ministro Carfagna e costruiranno la loro azione politica contro i tagli ai fondi dedicati alle donne. Per dare più vigore alla nostra azione abbiamo bisogno della forza di tutte le donne italiane. Io sono certa che le donne senesi ci saranno e che io e le altre colleghe sentiremo la loro determinazione che non è mai mancata.
Certo il 2 giugno in Piazza del Campo le istituzioni senesi sono riuscite a mostrare un volto nuovo, fatto di tante donne diverse. Il mio auspicio è che, anche in vista delle elezioni amministrative del 2009, questo non rimanga solo una facciata di rappresentanza. Abbiamo tante donne sempre più capaci e preparate per ogni livello di impegno politico e istituzionale e sono sicura che il nostro territorio non potrà che guadagnarci, investendo sulle competenze e sull’agire femminile.
Carissima Susanna,
se tutte le ‘neoparlamentari un po’ curiose ed inesperte’ (come tu stessa ti definisci con la modestia che ti contraddistingue) fossero come te che hai domostrato con questo intervento di avere le cognizioni giuste per andare al sodo delle questioni di pari opportunità e l’intelligenza per farne motivo di particolare attenzione…forse le cose andrebbero meglio!
Che nel nostro paese si debba ancora fare molto per raggiungere pari livelli di rappresentatività tra i generi è un dato di fatto. Nonostante infatti tante donne finalmente ricoprano incarichi importanti, molte sono ancora quelle che dobbiamo trovare il modo di coinvolgere.
E’ un dovere che la società, le istituzioni, i partiti dovrebbero ormai aver già fatto proprio…
Esistono leggi, sentenze, giudizi autorevoli (uno per tutti qello da te citato del nostro Presidente Napolitano) ed addirittura statuti (l’ultimo quello del PD stesso) che sanciscono a chiare lettere quanto imperfetta sia una società democratica in cui uomini e donne ‘non se la giochino alla pari’ .
Sta a noi far valere questi diritti, facendoci avanti, come hanno fatto tutte quelle donne che hai potuto vedere il 2 Giugno, come hai fatto tu nella tua brillante carriera di donna impegnata in politica, come facciamo tutte noi che ci affacciamo ogni giorno in mondi nuovi, a volte molto maschili (impresa, sindacati, partiti…) con l’intento di lasciare un’orma, di tracciare un sentiero che possa essere l’inizio di una strada nuova.
Il mio nome forse era un segno del destino…
E’ stata mia madre a darmelo…
Saluti
Eva