Cenni: “Sugli storni Pizzi ha la memoria corta o è in malafede”

“Per quanto riguarda l’inserimento dello storno tra le specie cacciabili il consigliere Pizzi ha qualche problema di memoria oppure è in malafede, ma tutto è risolvibile rileggendo i verbali delle sedute del consiglio regionale di questi anni”. Con queste parole la deputata del Pd, Susanna Cenni risponde a Paolo Pizzi, consigliere regionale di Forza Italia, che l’accusa di aver sempre ostacolato l’introduzione dello storno tra le specie cacciabili prima della risoluzione, che si impegna per il reinserimento, votata in Commissione agricoltura della Camera dei Deputati nei giorni scorsi.

“E’ bene ricordare – prosegue la deputata del Pd – che la giunta regionale Toscana da anni ha sempre adottato un deroga per l’abbattimento dello storno limitata alle aree e ai periodi relativi alla raccolta di uva e olive autorizzati. Tale scelta è sempre stata fatta nella consapevolezza che lo storno rappresenta un potenziale enorme rischio per le colture, ma anche che ad oggi l’Unione europea considera questa specie protetta, e che ogni violazione della legge significa per il Paese infrazioni e quindi multe con sottrazioni di risorse per l’agricoltura”.

“Il mio comportamento – continua Cenni – è sempre stato molto chiaro: chiedere la modifica delle normative comunitarie in merito, ma rispettare la legge per non far rischiare la nostra agricoltura. Ho sempre sostenuto tale posizione, in sede di consiglio regionale, in sede di conferenza stato regioni, durante le audizioni che in passato ho avuto modo di fare presso le commissioni parlamentari. Se ho manifestato posizioni contrarie alle iniziative di Pizzi è perchè spesso queste andavano ben oltre i limiti temporali e di area stabiliti dall’INFS come dimostrato dalle sentenze del TAR. Iniziative quindi, forse utili ad avere un pò di spazio e un pò di gloria negli ambiti venatori meno illuminati e meno informati. Oggi, in sede di commissione agricoltura ho ribadito e confermato questa posizione.

“Ricordo – sottolinea la deputata senese -inoltre a Pizzi, che se il nostro Paese si è trovato in una situazione di Infrazione in materia di caccia è proprio per quelle regioni che hanno palesemente violato le norme autorizzando il non autorizzabile, e derogando su numerose specie. Continuo a pensare chele norme vadano adeguate, che lo Storno debba essere cacciato, e che tale risultato consentirebbe di non dover proseguire in questa pratica delle deroghe. Negli 8 anni – conclude Cenni – in cui ho avuto l’onore di sedere nella giunta regionale, non ho mai potuto votare nè a favore nè contro alcun suo provvedimento, perchè non sono mai stata un consigliere regionale e gli assessori non votano in consiglio”.

 

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