La situazione dell’apicoltura toscana, la difesa della qualità della produzione, le problematiche sanitarie ed il futuro del settore a livello regionale. Saranno questi i temi al centro dell’intervento di Susanna Cenni, deputata senese del Partito democratico che stasera, venerdì 12 settembre aprirà la “Settimana del Miele” a Montalcino, tradizionale rassegna divenuta, ormai, un solido punto di riferimento dell’intera apicoltura italiana. La deputata senese porterà il proprio contributo all’apertura della manifestazione forte anche dell’esperienza sviluppata negli ultimi anni come assessore regionale all’agricoltura.
“La produzione di miele in Toscana – afferma Cenni – ha registrato un forte calo nel 2008, con una diminuzione di circa il 50 per cento. I fattori di questa drastica riduzione sono molteplici: il clima, freddo e piovoso fino a giugno e successivamente caldo e secco; la moria delle api in alcune zone, dovuta presumibilmente anche all’uso di pesticidi in agricoltura; l’inasprimento di alcune malattie come la peste americana, la peste europea ed altre virosi. A questo si aggiunge una forte diminuzione degli apicoltori registrati presso le Asl e delle arnie denunciate. Di fronte a un simile scenario, occorre impegnarsi, a tutti i livelli istituzionali, per cercare di reagire e di sollevare il settore dalla crisi acuta che sta vivendo”.
“Fu Albert Einstein – aggiunge Cenni – a dire che quando moriranno le api all’umanità resteranno quattro anni di vita: niente più api, niente più impollinazione, niente più piante, niente più animali, niente più esseri umani. Ce lo ricorda in suo libro anche Sylvie Coyaud e voglio ricordarlo anche io, perché proprio a danno di questo settore sono stati operati i primissimi tagli di questo Governo”. “La Regione Toscana – continua Cenni – tramite una lettera del Presidente Martini, ha inoltrato ai ministri competenti la richiesta di sospensione, in via cautelativa, dell’uso di alcuni antiparassitari in agricoltura e ha formato un gruppo di lavoro composto da Arpat, Arsia, Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana, e associazioni apistiche, oltre alla Regione, per studiare provvedimenti in grado di contrastare il fenomeno di moria delle api. Accanto a questo, è in fase di realizzazione un protocollo operativo per il monitoraggio del territorio per cercare di attuare interventi tempestivi”.
“Sollecitiamo la Regione – aggiunge la deputata senese – ad impegnarsi anche in una riforma del regolamento di polizia veterinaria, che risale al 1954, sviluppando la collaborazione con i veterinari nell’esame di alcune particolari malattie, e combattendo l’uso illegale di antibiotici o di altri elementi non consentiti”. “Per quanto riguarda la qualità della produzione, stiamo attendendo novità dal Ministero sullo stato di avanzamento degli atti per l’ottenimento dell’Igp del miele toscano, mentre un gruppo di lavoro regionale, coordinato dall’Arsia, sta lavorando sulla stesura di linee guida di buone pratiche in apicoltura, per difendere la qualità e la salubrità del prodotto”.
“L’analisi del settore di produzione del miele – conclude Cenni – non è facile, vista la difficoltà nel reperire informazioni più dettagliate sulle aziende e sugli apicoltori che praticano il nomadismo. Su questo fronte, la Regione sta cercando di predisporre due progetti: uno statistico, per definire meglio le caratteristiche socio-economiche del settore e prospettare il futuro a medio e lungo termine dell’apicoltura. L’altro, invece, mira a creare una mappatura delle aree nettarifere, per definire le potenzialità produttive dei nostri territori ed offrire ai produttori uno strumento utile per programmare la propria attività. Su questo fronte, siamo in dirittura d’arrivo con il lavoro di revisione della legge regionale numero 69 del 1995, realizzato di concerto con l’assessorato alla salute, che offrirà uno strumento normativo più adeguato alle esigenze di un’apicoltura moderna. A questo proposito, sono stati già approvati gli interventi per la prosecuzione della campagna informativa sull’apicoltura e per la valorizzazione e tutela della razza ligustica per il 2008, con l’erogazione di un contributo pari a 70mila euro”.
La deputata senese mette, poi, in evidenza le linee di sostegno al comparto messe in campo dalla Regione Toscana. “Attraverso il regolamento comunitario numero 797 del 2004 – spiega Cenni – la Regione ha individuato alcune azioni per il triennio 2008-2010, quali l’assistenza tecnica e la formazione professionale degli apicoltori; la lotta alla malattia della varroasi e l’acquisto di arnie e di attrezzature per l’esercizio del nomadismo. A questo si aggiungono i provvedimenti previsti dalla Legge quadro sull’apicoltura, la numero 313 del 2004, che porterà, nel più breve tempo possibile, all’approvazione di un provvedimento di impegno degli stanziamenti statali previsti, anche per la nostra regione, che riguardano l’ammodernamento delle sale di smielatura e dei locali per la lavorazione ed il confezionamento dei prodotti apistici, e l’acquisto di attrezzature e di impianti utili alla produzione. Infine, ma non ultimo, è prevista una nuova programmazione del Piano di sviluppo rurale, con contributi che riguardano l’acquisto di materiali, di accessori e di fabbricati ed infrastrutture adatti per le varie attività in apicoltura, ed un progetto in difesa della specie Apis mellifera ligustica”.