Cenni: “Dal governo nessuna garanzia al mondo venatorio”

Due interrogazioni, una al Ministro per le Politiche agricole e forestali, Luca Zaia e l’altra al Ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, per sapere quali provvedimenti intenda prendere il governo per attualizzare le norme sulla caccia e dare le adeguate garanzie al mondo venatorio all’inizio della nuova stagione di prelievi.

Nell’interrogazione al ministro Zaia, la deputata del Pd chiede in particolare “al governo di presentare al Parlamento la relazione di attuazione della legge 157 del 1992 sul prelievo venatorio e di provvedere, al più presto, al trasferimento alle regioni delle risorse derivate dalla tassa di concessione governativa per la licenza di porto d’armi per la caccia, così come sancito dalla legge 23 del 2000. Con l’apertura della stagione venatoria – si legge nell’interrogazione – , si apre anche la ‘caccia’ al consenso dei cacciatori da parte di numerosi esponenti del Pdl, magari promettendo un ritorno indietro nella corretta cultura del prelievo venatorio, e riproponendo in molti casi un’idea di caccia elitaria, privatizzata e per censo”.

“La legge 157 del 1992 – prosegue la deputata del Pd –  ha rappresentato un punto di equilibrio avanzato e condiviso dalle associazioni venatorie, agricole ed ambientaliste. Tra i principi ispiratori della norma ci sono la tutela del patrimonio faunistico venatorio nazionale, la disciplina dell’attività attraverso parametri e dati scientificamente indiscutibili e la programmazione attenta del prelievo. Una legge avanzata che molte regioni hanno ben applicato con buoni risultati e che, certamente, nel quadro nazionale presenta luci ed ombre. E’ però impensabile che si proceda tout court ad un suo stravolgimento senza produrre un quadro esatto sulla sua applicazione. Quindi vediamone l’applicazione senza ‘fughe in avanti’ e, se ci sono punti da aggiornare, si apra un tavolo con le regioni, il mondo venatorio, agricolo e ambientalista per un suo aggiornamento”.

Nell’interrogazione al ministro Prestigiacomo, presentata da Susanna Cenni insieme alla capogruppo in Commissiono Ambiente del Pd, Raffaella Mariani e sottoscritta dai parlamentari democratici Angelo Zucchi e Alessandro Bratti, la deputata senese chede “su quali basi, giuridiche e tecniche, il governo propone la modifica del decreto numero 187 del 2007 in materia di tutela della fauna selvatica. In particolare – prosegue il documento – chiediamo spiegazione per quanto attiene al prospettato posticipo del divieto di utilizzo di pallini di piombo nelle zone umide e se siano stati valutati con la dovuta attenzione i profili giuridici di tale proposta di modifica, nonché le sue potenziali e più generali conseguenze, ovvero la riapertura del lungo contenzioso sulla Rete europea detta Natura 2000 che l’emanazione del decreto 184 hanno avviato a soluzione”.

“Il decreto- prosegue il documento –  è stato emanato per sopperire alla carenza di misure di conservazione nei siti della Rete e per contribuire a risolvere un vuoto normativo che non poche difficoltà ha generato, tra gli amministratori e i vari portatori di interesse. Non si comprende, continuano i deputati del Pd – per quale ragione dopo aver cercato di rispettare normative comunitarie in essere e posto rimedio a procedure di infrazione, si debba fare un improvviso ‘dietrofront’. Non credo sia questa la strada per dare certezze al mondo venatorio né tanto meno per tutelare i nostri habitat”. “Sul provvedimento del Ministro Prestigiacomo – conclude Susanna Cenni – inoltre, grava anche il parere contrario espresso dalle Regioni”.

4 thoughts on “Cenni: “Dal governo nessuna garanzia al mondo venatorio”

  1. Cara Susanna.
    Hai iniziato, a mio parere, con grande capacità ed impegno, il tuo operato nazionale.
    Penso che tu non dimentichi mai, malgrado gli impegni, la nostra Toscana.
    Il quadro venatorio nazionale è mediamente totalmente opposto a quanto accada da noi
    (sopratutto per le provincie di Firenze, Siena ed Arezzo) dove la pressione degli ungulati,
    cervidi e bovidi, è totalmente sfuggita di mano a chi dovrebbe tutelare il territorio, la produzione
    agricola e la sopravvivenza dei “contadini” edi imprenditori agricoli.
    I grandi numeri nazionali (per quanto riguardino i titolari di tesserini) non devono lasciarti
    sfuggire di mente che questi grandi numeri, per noi in Toscana, significano sopratutto:
    pressione esagerata (a scapito della agricoltura) – gestione quasi privatistica dellla caccia selezione
    ai soli fini della ristorazione – miopia indotta (dai cinghialai) delle autorità locali, incapaci (o omertose)
    di valutazione sulla reale “invasione” dei pseudo cinghiali-maiali che, esauritasi la domanda della ristorazione, spariscono nel nulla, ma non dai nostri campi e vigneti. (grandi numeri sono anche i fondi
    che mancano alle nostre ATC per risarcire i danni delle campagne precedenti al 2008).
    Comunque, nutro fiducia nel tuo impegno e spero che qualche bricciola del tuo tempo tu lo possa
    dedicare alla nostra terra!
    Giovani Borella

  2. PRIMA DI TUTTO COMPLIMENTI DELL’INIZIATIVA DELLA NEWSLETTER CHE E’ UN MODO PER AVVICINARE I CITTADINI ALLA POLITICA. PER QUANTO RIGUARDA L’INIZIATIVA CHILIMETRI O
    SE ATTUATA PRENDEREBBE NON 2 MA BEN 3 “PICCIONI CON UNA FAVA” : MENO INQUINAMENTO,
    PIU’ OPPORTUNITA’ PER LE PICCOLE IMPRESE, RISPARMIO PER TUTTI

  3. Cara Susanna accetto volentieri qesto tuo contatto con i cittadini, è molto positivo.
    Mi raccomando pensa anche alle nascite.
    Anche la Pro Loco sta lavorando in questa direzione e gli ho dato i vostri E Mail, tuo e del Ceccuzzi.
    Buon lavorp

  4. Qualsiasi modifica alla Legge 157 deve tenere conto dell’esperienza fatta in Toscana e più precisamente in Provincia di Siena, dove è stata ampiamente dimostrato, che la collaborazione tra mondo venatorio e mondo ambientalista, attraverso lo strumento scientifico senza pregiudizzi a dato sempre i suoi buoni frutti nei confronti dell’ambiente nel suo complesso. questo patrimonio non può essere disperso nei rivoli della politica alla ricerca del consenso che alcuni cacciatori posso dare dando loro l’illusione del prolungamento dei tempi di caccia oltre il sostenibile dal punto biologico (vedi caccia alla Lepre). Speriamo che non si voglia smantellare tutto quello di buono che quella Legge aveva sancito e cio una faticosa collaborazione tra cacciatori e ambientalisti come avviene in tutti i paesi eurpei.

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