Cenni e Ceccuzzi: “Il governo dia risposte concrete sulla sicurezza di Ranza”

“Dopo l’ultimo grave episodio di violenza ai danni di un agente di Polizia penitenziaria, chiediamo che il governo intervenga, con urgenza, per dare risposte concrete alla difficilissima situazione del penitenziario di Ranza a San Gimignano”. Lo dicono i parlamentari del Partito democratico, Susanna Cenni e Franco Ceccuzzi, promotori di due interrogazioni urgenti al Ministro della giustizia Angelino Alfano – la prima presentata a maggio 2008, la seconda a giugno 2009, ancora in attesa di risposta – a cui non sono seguiti i provvedimenti urgenti attesi, ormai da anni, dal personale di polizia penitenziaria, dai sindacati e dalle istituzionali locali.

“Siamo disponibili – affermano i due parlamentari – ad incontrare quanto prima le sigle sindacali di Cisl-Fsn e Cgil-Fp per valutare insieme, possibili nuove iniziative che possano tenere alta l’attenzione su una battaglia di civiltà per la sicurezza del personale e dei detenuti, che oggi superano la soglia di normale convivenza. Dalle cifre diffuse da Giuseppe Sottile, segretario generale provinciale della Cisl-Fsn e da Massimo Miscia, delegato della segreteria provinciale della Cgil-Fp, il carcere di Ranza sconta una carenza di organico di Polizia penitenziaria di oltre il 40 per cento; un sovraffollamento dei detenuti e la mancanza di misure adeguate per salvaguardare l’incolumità personale degli operatori, oltre alle ormai croniche carenze strutturali del carcere”.

“Sarà nostro impegno – chiudono i parlamentari – seguire costantemente l’evoluzione della situazione, sollecitare il ministero della Giustizia a rispettare gli impegni presi e continuare a rappresentare, in sede parlamentare, le accresciute difficoltà dell’istituto, a fronte di un aumento dei detenuti e di una diminuzione del personale, anche alla luce dei troppi episodi di violenza e aggressione che si sono verificati negli ultimi mesi”.

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