Cenni e Cuperlo: “Ranza esempio positivo rispetto alla realtà carceraria italiana”

Una giornata di mobilitazione all’interno del carcere di Ranza a San Gimignano per verificare le situazioni di criticità e osservare le condizioni di vita dei detenuti. E’ quella che ha visto protagonisti, nei giorni scorsi i deputati del Pd, Susanna Cenni e Gianni Cuperlo. L’iniziativa, promossa da Radicali Italiani, si è svolta in molte altre carceri italiane ed ha visto la mobilitazione di parlamentari, consiglieri e amministratori locali sia del Pd che del Pdl.

“Si è trattato – ha sottolineato Susanna Cenni – di una visita utile ed importante. Siamo stati accolti con molta disponibilità da parte del direttore del Carcere, che mi è sembrato motivato nello svolgere la sua attività. Nella struttura ci sono da risolvere alcuni problemi, come l’approvvigionamento idrico o la carenza di personale, che cercheremo di affrontare come parlamentari di questo territorio. Già Franco Ceccuzzi nella scorsa legislatura ha tenuto accesa l’attenzione sul carcere di Ranza e tutti noi continueremo a vigilare cercando di intervenire per eliminare i fattori di criticità. Mi sembra, comunque, una struttura con un buon livello di vivibilità e di gestione. Serviranno risorse per finanziare le attività, per alzare la qualità della vita di chi vive e lavora in queste strutture e anche su questo la nostra attività parlamentare proseguirà.”

“Abbiamo aderito volentieri a questa iniziativa – ha detto Gianni Cuperlo, del Pd – visitando un carcere, come quello di San Gimignano, che presenta alcuni problemi, primo fra tutti la carenza dell’organico, ma che resta nel complesso una buona struttura. La mia sensazione è stata quella di trovare un personale molto qualificato con elevato senso di responsabilità. Credo che i colleghi che hanno visitato altre carceri si siano trovati di fronte a problemi di ben altro spessore a cominciare dal problema del sovraffollamento, che qui a San Gimignano, per esempio, non abbiamo riscontrato. Faremo in modo che anche nell’attività parlamentare dei prossimi mesi ci sia una costante attenzione su queste tematiche”.

One thought on “Cenni e Cuperlo: “Ranza esempio positivo rispetto alla realtà carceraria italiana”

  1. Cara Susanna ho seguito sui giornali la vostra iniziativa in merito alla visita al carcere di Ranza per Ferragosto. Il carcere di Ranza a a San Gimignano è filglio fin dall’inizio di scelte sbagliate. L’unica scelta invece, positiva fi da subito, fu quella di “liberare” il vecchio complesso del San Domenico (pari la 7-8% del centro storico patrimonio dell’Unesco) da un carcere nei primi anni novanta.
    La scelta della nuova casa di reclusione nella località di Ranza si è rivelata critica fin da subito per una serie di scelte logistiche: la casa è sotto il piano della strada di accesso e che costeggia l’edificio (chi è di ronda è semplicemtne un bersaglio mobile); le carenze infrastrutturali (approvvigionamento idrico in primis – tramite pozzi – erano note); carenze di alloggi per il personanle, spesso non residente, con redditi al palo, costretti a case in affitto, con scarsa possibilità di mobilità (a questo aspetto si è cercato di dare risposte con il Piano Strutturale recentemente approvato dal Consiglio comunale); una direzione del penitenziario negli anni non sempre “brillante”, come invece appare quella attuale.
    Tuttavia è importante, nel nostro piccolo come PD di San Gimignano lo stiamo facendo, avere una interlocuzione con le rappresentanze sindacali e gli operatori (qualcuno è anche di San Gimignano!) che là dentro svolgono il proprio lavoro. Sono proprio loro a raccontarmi di una situazione insostenibile: carenza di oganico cronica, con i rischi annessi e connessi in termini di sicurezza, stress e pressione derivante dal fatto di lavorare in un contesto del genere (nei periodi di mancanza d’acqua non è semplice “gestire” i detenuti, per esempio!); doppi turni; una squalificazione del proprio lavoro, spesso condotto con pochezza di mezzi. Nel mese scorso è mancata la carta per due settimane per le fotocopie, per dire la più banale delle situazioni.
    A questi problemi si somma IL problema: un taglio piuttosto consitente e costante nel tempo alle risorse per il comparto penitenziario. E non solo da parte del Governo Berlusconi, purtroppo. Insomma, siamo alle solite: inutile e demagogico parlare di sicurezza (in questo il centrodestra è maestro) se non si aggredisce il problema a 360°. Il che significa affrontare con decisione e risorse adeguate il tema della legalità e della giustizia (e dunque anche della sua organizzazione).
    Ovviamente, assieme a voi, il PD di San Gimignano farà la sua parte per innalzare la qualità della struttura e la qualità della vità di chi nella struttura opera.

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