Pochi giorni fa una giovane ragazza ha perso tragicamente la vita. Di fronte a questo grave episodio è giusto rimanere in silenzio nel rispetto del dolore della famiglia ma, nello stesso tempo, per il ruolo che svolgiamo nelle istituzioni, non possiamo non porci alcune domande. La prima. Può la repressione essere, come afferma il centrodestra, l’unica risposta ai problemi che spesso provengono da un disaggio generale di tipo interiore, di estraneità rispetto ai valori che sembrano essere prevalenti o da una solitudine giovanile profonda? Io non credo. Alcol e droga non circolano solo nei rave party, ma anche altrove come ben sappiamo. Occorre avviare una riflessione profonda su quali potrebbero essere le ulteriori risposte che le istituzioni, ma anche le famiglie, la scuola e la politica potrebbero dare per arginare quel senso di solitudine e di ricerca spasmodica di “scorciatoie”, o di “sballo” che emerge da tante storie nelle giovani generazioni (e non solo), e che non risparmia nemmeno le nostre realtà, relativamente tranquille.
In questo momento la cosa più giusta e più logica sarebbe quella di evitare polemiche gratuite e poco utili in grado solo di strumentalizzare una vicenda che purtroppo ha nel dolore della famiglia il risvolto più tragico. Trovo sconcertante imputare alle amministrazioni locali la responsabilità di quanto accaduto, soprattutto sapendo che i raduni rave sono manifestazioni non autorizzate che nascono in maniera estemporanea, via internet e via sms. Inoltre credo che brandire come unica soluzione ai problemi legati all’uso di stupefacenti e di alcol quella della repressione e del controllo non è solo sbagliato ma limitativo. L’azione delle forze dell’ordine, che nel caso di Eleonora hanno svolto un lavoro impeccabile rintracciando e arrestando in poche ore lo spacciatore, da sola non può bastare. In futuro, se non iniziamo ad avviare una riflessione e a costruire iniziative e misure a sostegno dei nostri ragazzi, ci saranno altri rave, o qualche sballo in discoteca che magari si conclude con incidenti stradali, e ci saranno altri morti premature e tragiche. Io mi aspetto da tutti, soprattutto dal centrodestra, meno ipocrisia e più voglia di discutere e di trovare delle risposte, in modo serio e senza cavalcare il dolore delle famiglie e le paure dell’opinione pubblica. Per dovere di cronaca, infine, è giusto ricordare che la prima proposta di legge per regolamentare i rave è di un deputato del Pd, Giorgio Merlo e non di un esponente di centrodestra come sostenuto dalla Lega Nord senese. Un primo passo per iniziare una riflessione approfondita e condivisa e affrontare concretamente il problema con gli strumenti della politica.
Susanna Cenni, deputato del Partito democratico
L’On. Cenni la smetta di fare pura demagogia. Quando scrive “è giusto ricordare che la prima proposta di legge per regolamentare i rave è di un deputato del Pd, Giorgio Merlo e non di un esponente di centrodestra come sostenuto dalla Lega Nord senese” sa di fare pura demagogia, perché l’esponente della Lega Nord Massimo Leone non aveva assolutamente parlato di “proposta di legge”, ma di “lavoro svolto dall’On. Allasia”, sia nella XVI che nella XV Legislatura.
La democrazia per fortuna è una istituzione seria. Le sue basi consentono a tutti di esprimere opinioni, di confrontarsi, di dire dei si o dei no, ma anche dei forse… Quando si esprimono opinioni non necessariamente si attaccano gli altri..e ascoltarsi fa sempre un gran bene.
Come vede lei puo pubblicare anche nel mio sito il suo pensiero…
Ho solo detto, contestando un attacco alle amministrazioni locali di centrosinistra, che è stato proprio un deputato del PD a scrivere la prima proposta di legge. Come vede non c’è di che prendersela.