Cenni, Mariani: “Grazie al lavoro del Pd scongiurata la soppressione dell’INFS”

“Salutiamo positivamente lo stop alla norma che avrebbe soppresso l’Istituto nazionale per la fauna selvatica, annullandone le peculiarità in materia venatoria, adesso occorre vigilare perché il governo non ci ripensi e cancelli uno strumento fondamentale per la salvaguardia dell’ecosistema italiano”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata del Pd della Commissione agricoltura e Raffaela Mariani, capogruppo del Pd in Commissione ambiente, commentano il ritiro del comma del decreto urgente sui rifiuti, che prevedeva l’eliminazione dell’INFS, facendolo confluire in una nuova struttura, ancora non ben definita, sotto le competenze del Ministero dell’ambiente.

“Si tratta – affermano le deputate toscane del Pd – di un passo indietro significativo nel provvedimento urgente  sui rifiuti, ottenuto con il lavoro delle due commissioni, al comma 3 dell’articolo 7, il Partito Democratico si è opposto fin dal primo momento. Abbiamo mantenuto un atteggiamento di costante vigilanza sia in commissione agricoltura che in commissione ambiente, portando anche buona parte di deputati della maggioranza sulle nostre posizioni. Per quanto riguarda la corretta gestione dell’attività venatoria la Toscana può essere un modello per il Paese”.
 
“Stiamo assistendo ad atteggiamenti di grande confusione dentro al PDL – afferma Susanna Cenni – dove da un lato alcune iniziative di singoli deputati sulla caccia puntano a stravolgere una legge, la 157, certo perfettibile, ma che ha costruito un equilibrio importante nel governo e nella programmazione dell’attività venatoria, mentre dall’altro il ministro Prestigiacomo, facendo sparire l’INFS, ripercorrerebbe una visione sbagliata e punitiva dell’attività venatoria scippando scelte e competenze proprie del mondo agricolo. L’INFS, invece, dovrà tornare ad essere un organismo tecnico e scientifico, sotto le competenze della presidenza del consiglio, in grado di esprimere pareri super partes a garanzia di tutti gli enti che fanno programmazione.

“Su temi così rilevanti – conclude Raffaella Mariani -, come quello delle altre agenzie in materia di tutela ambientale, non si può procedere con la pratica dell’inserimento di provvedimenti dentro decreti che hanno obiettivi precisi, come nel caso dei rifiuti. Si tratta di temi molto seri che richiedono un confronto approfondito e possibilmente sereno al quale non ci sottrarremo”.

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