“L’ennesimo enorme disagio sul raccordo Siena-Firenze dimostra le grandi problematiche che ha questa infrastruttura, ma anche il poco rispetto per i cittadini e per le popolazioni locali da parte dell’Anas, che ieri ha svolto i lavori di asfaltatura senza dare preventiva e adeguata informazione, di fatto paralizzando il traffico a lungo nelle ore strategiche per i pendolari. Non è stato imposto ancora il pedaggio, ma a pagare sono comunque i cittadini da tempo, che quasi ogni giorno si trovano ad affrontare situazioni di forte disagio su un raccordo che molti percorrono per recarsi sul posto di lavoro, per prendere treni o autobus, ma anche per raggiungere ospedali o strutture di primo soccorso”.
Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni, deputata toscana del Partito democratico commenta la chiusura, senza preavviso da parte dell’Anas, dell’Autopalio in entrambi i sensi di marcia – nei tratti compresi tra Poggibonsi e Colle di Val d’Elsa Sud in direzione Siena e tra Colle di Val d’Elsa Sud e San Donato in direzione Firenze – per consentire gli ultimi lavori necessari alla riapertura dello svincolo Colle di Val d’Elsa Nord, inaugurato questa mattina. Per indagare le ragioni della chiusura e le cause che hanno determinato il forte disagio provocato alle popolazioni locali, che non sono state avvertite in modo tempestivo della chiusura provvisoria del tratto stradale, l’onorevole Cenni ha depositato un’interrogazione in Commissione ambiente all’indirizzo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, firmata anche dalla parlamentare Pd, Raffaella Mariani, capogruppo del Pd in commissione ambiente.
“Molti sono stati i pendolari che ieri sono rimasti bloccati sul raccordo per ore – continua Cenni – ignari della chiusura del tratto stradale, dal momento che l’Anas non ha provveduto, nei giusti tempi, a dare comunicazione tempestiva del disagio, indicando delle vie di transito alternative. Non è stata avvertita neanche l’azienda di trasporto pubblico Toscana Mobilità, che conta decine di mezzi che percorrono l’Autopalio ogni giorno per collegare Siena e Firenze. Abbiamo letto sulla stampa anche delle difficoltà di una donna in procinto di partorire rimasta bloccata nel traffico, che è riuscita a raggiungere la clinica solo grazie all’intervento della polizia stradale. Nonostante sia classificata come autostrada, infatti, la Siena-Firenze non ha aree di sosta e corsie di emergenza per affrontare situazioni di questo tipo, che non sono rare su questo raccordo”.
“Alla vigilia del nuovo obbligo di catene a bordo – continua Cenni – che partirà dal 1 novembre, appare chiaro come gli oneri sulla strada gravino fondamentalmente sugli automobilisti e sui residenti nei comuni interessati dalla strada, e molto poco su un’azienda che dovrebbe preoccuparsi della sicurezza di un raccordo così importante nel nostro territorio. Proprio ieri alcuni dirigenti dell’Anas erano presenti a Firenze al Convegno di Autostrade per l’Italia, dove hanno annunciato la volontà di investire nelle opere di mantenimento e messa in sicurezza delle principali strade della regione. Speriamo che questa volontà trovi una concreta attuazione”.
“Nel frattempo chiediamo con urgenza all’Anas – continua Cenni, riferendosi all’interrogazione depositata oggi – di spiegare le ragioni per le quali non è stato dato nessun avviso, neanche all’azienda di servizio pubblico, della chiusura del tratto stradale in ore strategiche per la mobilità, evitando così il forte disagio per i pendolari, che potevano valutare percorsi alternativi per raggiungere le loro destinazioni. Sarebbe opportuno, inoltre, valutare possibili azioni di risarcimento per i danni subiti dai cittadini e dalle imprese, per l’improvvisa e non comunicata chiusura del raccordo di ieri. I lavori di manutenzione di un’arteria stradale strategica come l’Autopalio sono indispensabili per garantire la sicurezza degli automobilisti che quotidianamente la percorrono. Per questo chiediamo al Ministro Matteoli di intervenire presso la direzione competente di Anas Toscana, per sollecitare la programmazione di lavori di questo tipo, provvedendo contestualmente a darne una corretta e soprattutto tempestiva comunicazione, nel pieno rispetto dei cittadini e delle popolazioni locali che ogni giorno si muovono su questa strada”. Concludono le deputate “Nessuno si aspetta i miracoli, specie in una fase così complessa e caratterizzata da una crisi così pesante, ma almeno la serietà nella gestione dei lavori e il rispetto per i cittadini-utenti sarebbe dovuta da una grande azienda come l’Anas”.