Aprire una nuova vertenza toscana con Poste Italiane per comprendere quali siano gli intenti dell’azienda su un territorio che rischia di vedere la chiusura di alcuni uffici postali nelle aree rurali, montane e nelle piccole frazioni. È quanto propongono al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, i deputati toscani Susanna Cenni, Luca Sani, Tea Albini, Ermete Realacci, Raffaella Mariani, Rosa De Pasquale, Silvia Velo, Donatella Mattesini, Lido Scarpetti e Andrea Rigoni, chiedendo di incontrare assieme i vertici di Poste italiane Spa per fare luce sulle sorti di alcuni sportelli dislocati sul territorio.
“Il singolo impegno di molti di noi sui rispettivi territori di competenza – commenta Susanna Cenni – non è servito, purtroppo, anche nei mesi passati e negli scorsi anni, ad avere risposte concrete da parte dell’azienda, la quale ogni volta si è limitata a rispondere in modo standardizzato che ‘qualsiasi decisione verrà assunta coinvolgendo gli interlocutori locali’ o che le raccomandazioni esplicitate negli atti ispettivi ‘saranno trasmesse dal Mise alla concessionaria di Poste italiane’. A niente sono servite le audizioni organizzate dalla collega Velo con Sarmi e con il Ministro Passera nella commissione trasporti e temo che neanche la nuova interrogazione presentata nelle scorse settimane dall’onorevole Realacci e sottoscritta da molti di noi sulla ormai nota ‘lista nera di uffici a rischio chiusura entro il 2012’ riuscirà in questo intento. Sono di questi giorni anche le mobilitazioni di molti enti locali e del Pd, ma l’obiettivo non può essere quello di salvare qualche ufficio prolungandone la vita fino all’arrivo della prossima lista, che purtroppo sarà altrettanto nera”.
“La situazione attuale – continua Cenni – che siamo sicuri è ampiamente conosciuta dal presidente Enrico Rossi, presenta un progressivo depauperamento di ogni struttura di servizio fuori dai centri più popolati, con conseguenze pesanti per la qualità della vita in queste aree che, in carenza di servizi e trasporti adeguati, rischiano un nuovo spopolamento. Siamo tutti pienamente consapevoli della fase che il nostro Paese sta vivendo, della necessità di razionalizzare e di ridurre la spesa, ma la prospettiva di un nuovo massiccio intervento di razionalizzazione degli uffici postali deve misurarsi con la necessità di mantenere servizi di base alle popolazioni, soprattutto per le persone anziane. Siamo quindi convinti che, oltre all’impegno di ognuno noi, occorra adesso aprire una nuova e grande ‘vertenza Toscana’ nei confronti di Poste italiane Spa, collaborando insieme alla Regione per un’azione complessiva su tutto il territorio toscano. L’impegno che chiediamo al presidente Rossi, è quello di lavorare insieme a noi parlamentari per ottenere un concreto e sollecito incontro con l’amministratore delegato di Poste italiane sulle sorti di quegli uffici postali che si trovano sulla ‘lista nera’ e che sono a rischio di chiusura. Gli incontri richiesti dalle singole istituzioni e dai singoli parlamentari per ogni porzione di territorio, infatti, non avrebbero la forza necessaria per ottenere risposte adeguate, ma si limiterebbero, come già succede, a una sorta di aggiornamento di bollettini di guerra. Sulla questione vogliamo avere, invece, risposte concrete che non possono più essere rimandate”.