Cenni (Pd): “Dal Governo finalmente qualche impegno per affrontare l’emergenza del carcere di Ranza”

“C’è indubbiamente una sensibilità diversa in questo Governo sul tema delle carceri. Il Ministro Severino, sin dal suo insediamento, ha individuato nel sovraffollamento e nella criticità del sistema carcerario italiano una delle priorità del suo intervento, e infatti in questi giorni la Camera ha licenziato il provvedimento. In questo contesto, dopo anni di silenzi e di mancate risposte, sembra che si stia aprendo uno spiraglio per tentare di risolvere l’emergenza del carcere di Ranza, legata al sovraffollamento e alla contemporanea carenza di personale, ma anche alle gravi condizioni strutturali in cui versa la casa di reclusione ormai da troppo tempo”. Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni, parlamentare toscana del Partito democratico, commenta l’approvazione dell’ordine del giorno relativo alla struttura carceraria di Ranza, nel Comune di San Gimignano, presentato nell’ambito del decreto legge noto come “Svuotacarceri”, approvato alla Camera ieri, martedì 14 febbraio. Il disegno di legge, infatti, contiene all’articolo 4 norme per l’integrazione delle risorse finanziarie per il potenziamento, la ristrutturazione e la messa a norma delle strutture carcerarie e lo stanziamento di fondi per far fronte al sovrappopolamento degli istituti presenti sul territorio nazionale.

“La struttura penitenziaria di Ranza – continua Cenni – rientra nella categoria di casa di reclusione e, come tale, necessita di una sorveglianza attenta e continua, mentre attualmente il livello di sovraffollamento e la carenza di personale ne mettono a rischio il grado di sicurezza. Dai dati resi noti delle organizzazioni sindacali e dalla dirigenza carceraria, infatti, risultano presenti attualmente 410 detenuti, di cui oltre 100 in regime di alta sicurezza, a fronte di una capienza massima di 217 posti. Dall’altro lato, gli agenti di polizia penitenziaria, che dovrebbero essere 233 secondo il decreto ministeriale, sono soltanto 130. Per alcuni anni, inoltre, è mancato un direttore stabile, rendendo ancora più difficile la gestione del penitenziario. Questa situazione costringe il personale a turni massacranti, che mettono a rischio la sicurezza del carcere, di loro stessi e dei detenuti. Grazie al senso di responsabilità dimostrato dal personale, tuttavia, è stato possibile evitare situazioni drammatiche, tentativi di suicidi e di autolesionismo. I problemi del carcere di Ranza, però, sono anche di natura strutturale. L’edificio, infatti, è costruito a un livello inferiore rispetto alla strada, esponendo detenuti e personale a non pochi pericoli; si tratta di una struttura poco stabile e con aspetti igienico-sanitari inefficienti, aggravati dalla carenza di acqua, dovuta alla mancanza dell’allacciamento all’acquedotto”.

“Con l’approvazione dell’ordine del giorno – continua la parlamentare toscana – il Governo ‘si impegna ad adottare iniziative urgenti per risolvere problemi non più rinviabili per il carcere di Ranza, come l’approvvigionamento idrico e le questioni di natura strutturale e organica utilizzando le risorse economiche necessarie previste dal disegno di legge’. È stata quindi finalmente accolta una richiesta avanzata già da molto tempo da vari soggetti. Dopo vari atti e iniziative intraprese sin dalla scorsa legislatura dal collega Franco Ceccuzzi, sono seguite altre due interrogazioni presentate da me e numerose altri atti, ai quali spesso non ho ricevuto risposta, oltre a un’interpellanza urgente discussa a gennaio dello scorso anno, ma alla quale non sono seguiti interventi strutturali organici ed efficaci da parte del Ministero della giustizia. Si sono susseguite poi lettere al precedente Ministro, Angelino Alfano, da parte degli enti locali e della Regione Toscana, della stessa Dap Toscana e del sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi, che ha dedicato alla questione consigli tematici aperti. Una situazione d’emergenza – conclude Cenni – ormai ampiamente nota a livello locale, che speriamo possa essere risolta, a questo punto, con un aiuto concreto da parte del Governo, per far sì che siano rispettati i diritti umani dei detenuti e del personale e che sia garantita finalmente la sicurezza del carcere di Ranza. Adesso si tratterà di vigilare sulla concreta attuazione dell’impegno”.

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