Cenni, Pd: “Ho votato secondo coscienza, adesso serve una proposta che non divida il centrosinistra”

“La scelta del Presidente della Repubblica deve necessariamente avvenire guardando al Paese. Dopo Napolitano non sarà facile per nessuno, ma chi salirà al Quirinale dovrà  tentare di far nascere un Governo. Un Governo di cui questo Paese ha un bisogno disperato, oppure sciogliere le Camere. Continuo a sperare che possa nascere un Governo, ma non un Governo qualsiasi. È evidente che non si può guardare al nome del Presidente come al leader del centrosinistra, ma è anche altrettanto evidente che lo stesso non può nascere da una mancata condivisione dentro alla nostra coalizione. Ecco perché al primo scrutinio ho votato scheda bianca. Sono ore difficili, ma non si può smarrire la barra che guarda al Paese e al bisogno di mettere in campo sia l’autorevolezza che il cambiamento”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare senese del Partito democratico, commenta le prime ore dedicate alla votazione per il presidente della Repubblica.

“La discussione di ieri sera dell’assemblea dei deputati e dei senatori – continua Cenni – è stata tesa ed animata. Bersani ha relazionato alla coalizione sui risultati de lavoro di confronto con le altre forze politiche teso a verificare la dimensione del consenso su varie ipotesi di candidatura. La persona che ha raccolto il maggior consenso è stato Franco Marini, già presidente del Senato durante l’ultimo governo Prodi. Non posso criticare il puntuale lavoro di Bersani, del resto questo era il mandato che la direzione nazionale, di cui io non faccio parte, gli aveva consegnato all’unanimità. Il punto è, però, che su tale ipotesi forze della nostra coalizione hanno manifestato forti differenze, così come posizioni molto diverse sono emerse dentro allo stesso gruppo Pd. Credo che Marini, la cui storia e autorevolezza sono indiscutibili, come altre candidature, abbia i requisiti e le caratteristiche per poter fare il Presidente, e ritengo che i veti vadano sempre respinti, ma è anche doveroso avere la capacità di discutere liberamente, di ascoltarsi, e di ascoltare. Ci sono state obiezioni, richieste di tempo per cercare una condivisione più ampia nel centrosinistra e una valutazione dei segnali che giungevano dai nostri circoli, dai territori”.

“Non è stato possibile rinviare, si è chiesto un voto e quindi ho votato contro alla proposta di Franco Marini – precisa Susanna Cenni – perché ho visto come perdente una strada che inizia con una coalizione di centrosinistra divisa, ma ha contato molto per me la voce che è giunta dal mio territorio, quello che mi ha sostenuta nelle primarie, che ha creduto in me. Segnali molto forti che non potevo non ascoltare. Un voto contrario in assemblea, assieme ad altri 90 colleghi, e una scheda bianca questa mattina. Scelte sofferte, non banali, non a cuor leggero per me e la mia storia. Stimo Bersani e rispetto il lavoro che ha svolto in queste settimane, ma in un momento cosi drammatico allargare la condivisione sul capo dello Stato è rilevante quanto ritrovare una sintonia grande con i cittadini, come avvenuto con le Presidenze di Camera e Senato. Siamo qui per rappresentare il popolo italiano, abbiamo il dovere di guardare all’interesse del Paese e di comportarci con trasparenza, rendere conto. È per questo che con coscienza, ma anche con una grande preoccupazione su quello che accadrà nelle prossime ore, ho deciso di lasciare bianca la scheda, così come hanno fatto molti altri colleghi. Adesso spero in un sollecito lavoro per una proposta condivisa prima di tutto dal centrosinistra che possa essere sostenuta anche da altre forze politiche. spero che domani dal quarto scrutinio si possa compiere un significativo passo avanti . Ne abbiamo un grande e urgente bisogno”.

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