“Sull’ulteriore riduzione dell’orario di apertura di alcuni uffici postali della provincia di Siena dal Ministero dello sviluppo economico è arrivata una risposta assai tardiva e francamente insoddisfacente, che si limita a riferire la scelta quale conseguenza della razionalizzazione messa in atto della società Poste Italiane. Quanto richiesto auspicava una valutazione da parte del Governo circa i gravi disagi che molti cittadini, in gran parte popolazione anziana residente nei piccoli centri della nostra provincia, si trovano a vivere con un’ulteriore riduzione dell’orario di apertura a soli due giorni settimanali”. È il commento di Susanna Cenni, deputata democratica alla Camera, che nel mese di marzo aveva depositato un’interrogazione per verificare la notizia ufficiosa secondo cui alcuni uffici postali del territorio senese sarebbero stati interessati da una nuova riduzione dell’orario di apertura, che passerebbe da tre a due giorni settimanali; e sul perché non siano stati preventivamente informati e consultati gli enti locali interessati.
“Intanto dopo quasi sette mesi dalla presentazione dell’interrogazione le scelte sono già avvenute – prosegue Cenni – e, diversamente da quanto il sottosegretario Stefano Saglia ha riferito in Commissione, solo dopo la protesta dei sindaci e dell’amministrazione provinciale in piazza della Posta a Siena, e grazie all’intervento del Prefetto si è svolto un incontro con la Direzione di Poste Italiane. La risposta orale del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, chiama in causa il piano di razionalizzazione voluto dall’azienda di telecomunicazioni, che allo scopo di adeguare l’offerta dei servizi alla domanda della clientela, ha sottoposto, già dallo scorso maggio, gli uffici postali di Montisi, Castelnuovo dell’Abate, Montefollonico, Pievescola, San Gusmé, Ciciano e Monticchiello a un provvedimento che ha comportato un’apertura di due soli giorni a settimana, giustificando la riduzione dei servizi con un calcolo meramente numerico, legato dell’esiguo flusso di traffico che li interessa”.
“Il Sottosegretario si è impegnato a sollecitare la direzione di Poste Italiane a una riconsiderazione delle decisioni assunte – conclude Cenni – Un impegno un po’ generico ed abbastanza standardizzato. I nostri piccoli Comuni sono annientati dai tagli, e nonostante ciò compiono sforzi enormi per mantenere un livello di servizi accettabile per le popolazioni. Mantenere servizi nei territori, presidiarli, non può essere compito solo degli enti locali. Non si affronta una crisi come questa solo prendendo atto delle ristrutturazioni delle aziende e tagliando. Al contrario, è compito del Governo attivare governance e porre paletti, soprattutto quando sono in essere contratti di servizio con il pubblico. Vedremo come e se si tradurrà in atti concreti questa richiesta di riconsiderazione. Mi permetto di dubitare della sua efficacia.”