“Mentre gli enti locali fanno passi avanti, come ha dimostrato la mozione approvata dal consiglio comunale a Siena, la maggioranza in Parlamento, con il concorso dei centristi, pone la parola fine all’iter della proposta di legge contro il reato di omofobia, perdendo l’ennesima battaglia di civiltà”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare del Partito Democratico, ha commentato la nuova bocciatura del testo presentato da Antonello Soro alla Camera, un testo che raccoglieva le indicazioni del Trattato di Lisbona, trattato fra l’altro già ratificato dal Parlamento Italiano.
“A nulla sono serviti gli appelli, i sit-in di protesta e gli oltre mille giorni di discussione tra Aula e Commissione – ricorda Cenni – perché le pregiudiziali costituzionali a firma Udc, Pdl e Lega Nord, che sostengono la violazione degli articoli 3 e 25 della Carta (in sintesi, inserire l’aggravante dell’omofobia violerebbe il principio di uguaglianza) hanno permesso alla maggioranza, ancora una volta, di nascondersi e di non affrontare il tema della violenza omofobica e transfobica, che è ormai diventato una vera e propria emergenza nazionale. Un fenomeno in crescita, come dimostrano i numerosi episodi di discriminazione e aggressione e il clima di intolleranza che si respira in molte città italiane”.
“In tutta Europa – continua Cenni – le unioni civili sono normate ed esistono leggi e aggravanti penali contro l’omofobia. Nelle scorse settimane l’Onu se n’è occupata, e lo stato di New York ha sancito la possibilità per le coppie gay di potersi sposare. Anche a livello locale sono arrivati diversi e importanti segnali per la diffusione di una cultura della diversità. Solo pochi giorni fa, infatti, i l consiglio comunale di Siena ha approvato una mozione contro l’omofobia e la transfobia. Ma la maggioranza in Parlamento, come dimostra questo voto, ha fatto slittare ancora una volta la questione, provocando l’ennesimo e pesante passo indietro sui diritti civili e sull’autodeterminazione degli individui”.
“L’Italia – conclude Cenni – è l’unico Paese tra quelli fondatori dell’Unione Europea, insieme alla Grecia, a non avere alcuna legislazione specifica contro l’omofobia e a favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso. La Spagna, dove dal 2005 le coppie omosessuali possono sposarsi e adottare bambini, e anche i Paesi Bassi riconoscono l’esistenza di un’aggravante penale per motivi omofobici, prevedendo nell’ambito del Codice Penale la punizione sotto forma di reclusione. In Francia, Belgio, Regno Unito e Paesi Scandinavi sono state rafforzate le leggi anti-discriminatorie, per combattere l’omofobia, mentre il nostro Governo continua a dividersi e a non tutelare i diritti delle minoranze. Una scelta assurda da parte di una maggioranza che non rispetta gli standard europei e a favore di cui si era espresso anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una ulteriore ragione per concludere prima possibile l’esperienza di questa maggioranza arretrata e chiusa la cui immagine continua a danneggiarci davanti al mondo intero”.