“C’è grande preoccupazione, anche a livello locale per la situazione economica che si prospetta con l’approvazione di questa manovra. Dall’incontro con le categorie economiche del territorio senese è emerso, infatti, un forte clima di tensione e la richiesta di maggiore attenzione da parte del Governo per la crescita e lo sviluppo dell’economia del nostro paese”. Con queste parole la deputata toscana Pd, Susanna Cenni, torna a parlare della manovra, che domani, giovedì 15 settembre, arriverà alla Camera dei deputati per il voto di fiducia.
“Si tratta di una manovra iniqua – continua Cenni, ribadendo la sua posizione – che grava sulle spalle dei soggetti più deboli, e di uno strumento che si dimostra inadeguato per uscire dalla grave crisi economica in cui sta versando, ormai da tempo, il nostro paese. Dal confronto con le categorie economiche senesi è emersa la preoccupazione per l’ipotesi di una forte diminuzione dei consumi, dovuta all’aumento dell’Iva e ai tagli agli enti locali, che appesantiranno inevitabilmente i redditi dei cittadini. A destare preoccupazione è soprattutto l’assenza, nel decreto, di un qualsiasi serio intervento a favore dello sviluppo e della crescita economica dell’Italia”.
Non sono solo le associazioni di categoria a manifestare il loro disappunto per la manovra finanziaria: da oggi iniziano i presidi alla Camera, e domani sciopereranno i sindaci toscani, che minacciano anche di bloccare i censimenti. “Una protesta giusta – commenta Cenni – che tra l’altro coinvolge anche sindaci toscani di centrodestra. Il blocco del servizio anagrafe e la riconsegna simbolica delle loro deleghe al prefetto sono atti di protesta significativi dei gravi danni che potrebbero essere arrecati alle amministrazioni comunali da questo decreto. Gli enti locali devono essere messi nelle condizioni di offrire al cittadino i servizi necessari alla vita in società, e di rappresentare il motore di sviluppo anche per le piccole e medie imprese. Non è tagliuzzando e gravando sempre sui deboli che si può risanare un paese. Ma questo messaggio sembra che ancora non sia stato recepito dal Governo”.